Guardi il trailer, vedi la locandina, ed esclami: “Ma basta, un altro film sulla danza dove alla fine vincono i protagonisti e tutti sono felici e contenti! Che noia”. E alla fine sì, avresti anche ragione a pensarla in questo modo. Ma New York Academy, se vogliamo, ha una piccola componente che lo distingue dagli altri film sul ballo: l’eleganza.
Sfido chiunque, adesso, in questo preciso istante, a dire che la trama è molto originale. Lo sfido anche a giurare di non sapere come il film andrà “incredibilmente” a finire. Non per fare il guastafeste, ma se volete andare a vedere New York Academy per l’originalità della scrittura e della storia, non dite poi che non eravate stati avvertiti. Il film è veramente stracolmo di retorica e luoghi comuni sulla danza e sulla via che un ballerino deve intraprendere per migliorare se stesso come artista e come persona. La recitazione degli attori più giovani è abbastanza goffa: assolutamente nulla da discutere sulle loro capacità artistiche, sia chiaro, dato che Keenan Kampa è la prima ballerina americana del Mariinsky Ballet in Russia, e Nicholas Galitzine è cantante professionista e musicista; purtroppo però siamo al cinema, e la recitazione, volente o nolente, è un parametro probabilmente più importante da giudicare. Tra l’altro, tutti i primi piani presenti nel film non aiutano di certo i due giovani attori nel mascherare le loro lacune recitative, anzi, le mettono ancora di più in risalto.
VOTO 6
NEW YORK ACADEMY
TITOLO ORIGINALE: “High Strung”
REGIA: Michael Damian
SCENEGGIATURA: Janeen Damian, Michael Damian
DURATA: 97’
ANNO: 2016
PAESE: USA, Romania
CASA DI PRODUZIONE: Riviera Films Production
DISTRIBUZIONE (ITALIA): Eagle Pictures
FOTOGRAFIA: Viorel Sergovici
MONTAGGIO: Michael Damian, Janeen Damian, Peter Cabadahagen, Byron Speight
MUSICHE: Nathan Lanier
COREOGRAFIE: Dave Scott
CAST: Keenan Kampa, Nicholas Galitzine, Sonoya Mizuno, Jane Seymour, Richard Southgate, Paul Freeman, Maia Morgenstern.