Il colpo decisivo, i fratelli Guida lo ricevono lo scorso marzo, quando tutto fu affidato al curatore fallimentare. Per 15 dipendenti su 18 subito partì la cassa integrazione. Ci sono stati vari tentativi per evitare la chiusura. Sei anni fa, i Guida riescono ad ottenere dal Banco di Napoli un finanziamento di 4 milioni che però non basta a salvare l’altra sede dei libri al Vomero, che abbassa le saracinesche. Il patrimonio immobiliare cala a 8 milioni, fino a scendere, nel corso degli anni, a 3,5 milioni di euro. La colpa, secondo i titolari della libreria, va accreditata al costo eccessivo degli immobili, alla crisi galoppante e al vincolo posto alla famosa libreria dal ministero dei Beni culturali, che blocca completamente il rilancio dell’attività. Si spera, comunque, in un salvataggio in extremis, anche perchè la libreria, meta preferita nel passato di grandi personaggi della cultura come Benedetto Croce, Umberto Eco, Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale e tanti altri poeti e scrittori nostrani, è un vanto storico della cultura napoletana.
Gigi Rubino
17/10/2013