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Verso le elezioni europee: un’analisi del nostro panorama politico

Tra il 6 e il 9 giugno, in Italia, si svolgeranno le elezioni europee dell’annata 2024, che avranno il fine di
stabilire una nuova maggioranza nel Parlamento UE. Le elezioni avranno luogo in tutti gli stati membri, che al momento sono 27: le votazioni si svolgono ogni 5 anni, le ultime hanno avuto luogo nell’anno 2019. Chiaramente, le date per ogni paese sono diverse, sebbene il mese sia lo stesso; L’importanza di queste votazioni è fondamentale, infatti i deputati eletti svolgeranno un ruolo fondamentale e saranno i rappresentanti principali del direttivo: questi si assumeranno anche le responsabilità di scegliere anche alcune normative importanti, proponendo eventualmente delle risoluzioni (proprio come avviene all’ONU).
Il panorama politico di cui parliamo, è ora più che mai variegato, anche considerando le elezioni nazionali che si sono svolte all’interno degli Stati UE, che hanno visto la vittoria di coalizioni composte da fazioni conservatrici, le quali stanno acquisendo una notorietà sempre maggiore ed un bacino di voti sempre più ampio. Dall’altra parte, le socialdemocrazie europee tenteranno in ogni modo di bloccare – per quanto possibile – l’ampio accesso delle destre al Parlamento europeo.
L’elezione di un nuovo esecutivo è ora più che mai importante, anche considerando che gli eurodeputati hanno il compito di eleggere sia il Presidente del Parlamento, sia quello della commissione europea.
In Italia, l’aria delle nuove campagne elettorali, si è fatta sentire anche nei mesi scorsi, da un lato il partito di maggioranza, Fratelli d’Italia, con il Premier Giorgia Meloni, motivata a portare avanti l’impegno pattuito con gli Italiani anche all’interno dell’ Unione europea. Dall’altra il Partito Democratico, con segretaria Elly Schlein, che ha fatto già i conti con le innumerevoli correnti interne del suo partito: sembra che alcune personalità, tra cui lo stesso Romano Prodi, sconsigliassero vivamente la sua candidatura nella tornata elettorale di giugno.
Certamente, parlare dei risultati prima che questi vengano consegnati in via definitiva è piuttosto arduo, sebbene i sondaggi riescano molto spesso a rispecchiare le effettive realtà, bisogna sempre fare i conti in primis con la realtà dei fatti che si verificheranno, ma anche con risultati delle liste elette nel resto degli stati facenti parte dell’UE.
Infine, considerando anche gli scenari attuali a livello internazionale, i nuovi rappresentanti europei dovranno sostenere degli impegni importanti per tenere in equilibrio l’apparato dell’UE, approvando qualora possibile – piani concreti per il sostegno delle popolazioni colpite dalle molteplici problematiche: le nuove elezioni potrebbero rivelarsi un “banco di prova” molto importante, anche a livello mediatico e storico, proprio per le ragioni citate precedentemente.

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