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Dicono di noi: la morte di Silvio Berlusconi secondo la stampa estera

La morte di Silvio Berlusconi è giunta sulle prime pagine di numerosi giornali esteri, in maniera più o meno imparziale, con parole più o meno taglienti. 

Da chi lo ha definito uno “showman” a chi è rimasto piuttosto freddo, è comunque notevole l’eco di questo evento, non confinato in Italia.

Un fiume di “obituary”

Sulla morte di Silvio Berlusconi, si è avuta una valanga di pubblicazioni, anche fuori dalla stampa italiana, e quasi nessuno ha ignorato gli elementi più controversi, come i processi penali, i Bunga Bunga e la frode.

Due sono state le direttrici seguite dalle varie testate: imparzialità e intransigenza.

Partendo dall’area anglosassone, CNN usa parole incisive, parlando dell’ex premier: scandal-ridden, divisive, ma soprattutto colorful (aggettivo che compare anche su Politico). La testata crea poi un excursus della carriera di Berlusconi, con le sue luci ed ombre. 

Fonte: Il Messaggero

Per BBC, “L’Italia sta celebrando la morte dell’ex primo ministro Silvio Berlusconi con uno spettacolo che si addice alla grande soap opera che è stata la sua vita”. The Guardian porta alla luce gli aspetti più controversi come CNN, proponendo anche un paragone con il populismo di Donald Trump (sulla stessa linea si trova anche Al Jazeera).

Eredità di un uomo di spettacolo

Per il Times, è avvenuta la morte di un “uomo imbarazzante”, che ha portato l’Italia sull’orlo del fallimento. 

Social Europe parla di un populist pioneer who rode Italy into the sand. Un uomo che ha vinto le elezioni “promettendo la luna e facendo star bene la gente”, tornando in scena a intermittenza come un roly-poly toy, un misirizzi. Si sofferma poi su come la TV italiana sia cambiata con Berlusconi, promuovendo contenuti frivoli e finanziando il trash.

Altrettanto aspre le parole del New York Times, che accusa Berlusconi (nient’altro che uno showman) di aver introdotto “il sesso e il glamour nella TV italiana”, portando però lo stesso schema in politica. Per The Economist, “Silvio Berlusconi è stato il più grande seduttore d’Italia”.

Fonte: Repubblica

Dentro e fuori l’Europa

Passando alla Francia, Le Monde registra una produzione consistente (e poco indulgente) nel giro di pochi giorni, in merito alla journée de deuil del 12 giugno. Liberation torna su quanto detto dal New York Times: un uomo che ha “incarnato gli eccessi della sfavillante Italia”.

Passando alla Germania, il FAZ si è tenuto piuttosto asettico, lo stesso vale per El Pais in Spagna. Lo Spiegel definisce invece Silvio Berlusconi come “il populista più pericoloso d’Italia”, ma anche come il “playboy” che ha “sedotto e avvelenato il paese”.

Interessante come la TASS e il Yomiuri Shinbun (rispettivamente, testata russa e giapponese) si limitino a presentare un quadro più sanitario che politico dell’accaduto.

Fonte: ISPI

Rispetto per la morte di un uomo

La fazione del “rispetto in quanto uomo” si sta scontrando con quella del “nessun lutto”, come sempre accade con la morte di un colosso.

Molte testate – e persone – hanno preso parte a una corsa a chi è più originale e chi ha più ragione, parlando di Silvio Berlusconi. 

Il punto cruciale è che ora l’Italia si ripensa: è scomparso fisicamente un uomo, che però non abbandonerà mai l’immaginario collettivo. È importante che sia così, che i suoi tormentoni non vengano mai dimenticati, così come i suoi errori fatali. È da questi ultimi, specialmente, che il paese deve ripartire.

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