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Intesa sull’energia al Consiglio europeo: ora la palla passa alla Commissione

Il primo tweet è stato quello del Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel: “raggiunto un accordo, prevalgono unità e solidarietà”. Una buona dose di ottimismo che sembra portare una luce sulla complicata questione della crisi energetica. Ma per giungere al lieto fine, semmai ci sarà, c’è ancora tanta strada da fare. Ora l’accordo va messo in pratica, con il passaggio in Commissione e la successiva attuazione degli strumenti approvati. Una lunga discussione, durata dodici ore. L’ultima per il Premier italiano uscente Mario Draghi, che conclude il suo mandato tra gli applausi dei colleghi ma che almeno all’inizio del vertice, aveva rivolto pesanti critiche a questi ultimi, richiamando all’unità ed esortando l’Unione a dare risposte immediate contro la crisi energetica, rimarcando la necessità di agire in fretta con un tetto al prezzo del gas (price cap) e uno strumento di solidarietà come lo Sure, creato per attenuare i rischi di disoccupazione durante la Pandemia.

«Senza agire per contenere i prezzi del gas, in Ue avremo la recessione, la rottura dell’unità europea e la vittoria di Putin. Le conclusioni del Consiglio europeo, in bozza, con il no al price cap non sono equilibrate, non le posso accettare»

(Mario Draghi al vertice Ue di giovedì).

Ma dopo la lunga discussione che ha portato all’approvazione delle nuove misure, la situazione sembra essersi ribaltata. A fine incontro Draghi sembra essere soddisfatto: “è andata bene” sono le sue parole mentre Macron ha dichiarato che entro gli inizi di novembre la Commissione si esprimerà molto chiaramente sul price cap e continuerà il suo lavoro sulla solidarietà finanziaria, con la possibilità di utilizzare i prestiti ancora disponibili oggi nel quadro del RePowerEu. Ma sul Sure ha posto dei freni il primo ministro olandese Mark Rutte, dichiarando che prima di tutto vanno usati i fondi a disposizione e solo successivamente si valuterà cosa sarà necessario, aprendo comunque alle proposte per nuovi fondi comuni da parte della Commissione. Tra i maggiori contestatori del price cup, il cancelliere tedesco Olaf Scholz che in Germania ha puntato tutto sul taglio delle bollette in parallelo alla riduzione dei consumi, tramite il meccanismo del “Gaspreisbremse”. Stando alle sue dichiarazioni a fine vertice, in merito all’emissione del debito comune Ue per far fronte alla crisi, ha precisato che “c’è ancora molto da discutere e il dibattito continuerà”. Conclusioni dunque abbastanza ambigue da lasciare soddisfatti tutti i 27 leader.

La road map degli interventi

Sulla scia del pacchetto di proposte della Commissione, pubblicate nella bozza di regolamento del Consiglio del 18 ottobre e dell’incontro dei 27 leader europei, ci sarà la presentazione della proposta dettagliata in Commissione. I ministri dell’Energia invece si riuniranno il 25 ottobre per esaminare la proposta della Commissione, per arrivare a delle decisioni al consiglio Energia straordinario che molto probabilmente sarà convocato il 18 novembre.

Tra gli interventi previsti:

Inoltre, gli annunci della notte tra giovedì e venerdì, successivi al vertice, hanno portato ad un calo del prezzo del gas del 10%.

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