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Hedge Fund (Fondo speculativo)

Un fondo speculativo (in inglese hedge fund) è un fondo comune di investimento privato, amministrato da una società di gestione professionale, spesso organizzato come società in accomandita semplice o società a responsabilità limitata. Il termine inglese “hedge”, letteralmente “siepe”, sta a significare che si tratta non di un singolo fondo, ma di più fondi diversi e viene perciò detto anche “fondo dei fondi”. Esso si riferisce alle tecniche di hedging, ovvero alle strategie di copertura e protezione usate per ridurre i rischi e la volatilità dei portafogli, con l’intento di gestire il patrimonio eliminando in gran parte il rischio di mercato.

I primi fondi Hedge

Il primo fondo hedge è stato creato nel 1949 da Alfred Winslow Jones, giornalista di Fortune e sociologo. Occupandosi di borsa e investimenti, Jones arrivò a sviluppare una tecnica di gestione che puntava a ridurre il rischio connesso all’andamento del mercato e contemporaneamente realizzare rendimenti elevati. Per raggiungere questi obiettivi divergenti Jones pensò di utilizzare modalità operative non consentite ai fondi normali (mutual funds), sfruttando una falla nella normativa USA in vigore a quei tempi. Dato che l’Investment Company Act del 1940 si applicava solo a fondi con almeno 101 investitori, Jones decise che il suo fondo avrebbe avuto non più di 99 investitori. Un richiamo a questa impostazione è presente anche nella normativa italiana. I fondi hedge sono stati introdotti nel nostro ordinamento nel 1999 con limiti importanti: massimo 200 partecipanti con almeno 500mila euro investiti ciascuno e divieto di sollecitazione all’investimento. Il limite dei 200 partecipanti venne poi abrogato nel 2008.

Cosa sono i fondi hedge

I fondi hedge, nonostante una reputazione fino a qualche anno fa di fondi speculativi, hanno con il tempo conquistato una posizione significativa nella scena dell’asset management. Attualmente gestiscono il denaro affidato loro dagli investitori con obiettivi e tecniche decisamente eterogenei, circostanza che produce anche effetti positivi. La presenza di diversi attori e diverse strategie di investimento rende infatti il mercato più efficiente e meno volatile: se tutti i risparmi fossero investiti con la stessa strategia compratori e venditori si concentrerebbero allo stesso momento sugli stessi strumenti finanziari, creando oscillazioni di prezzo molto maggiori. E’ anche vero che alcuni casi eclatanti (e in qualche misura ingigantiti dai media) hanno prodotto tra i non addetti ai lavori una percezione negativa nei confronti dei fondi hedge, ma la loro genesi è distante anni luce da questi eventi.

Quando sono nati i fondi hedge

Il primo fondo hedge è stato creato nel 1949 da Alfred Winslow Jones, giornalista di Fortune e sociologo. Occupandosi di borsa e investimenti, Jones arrivò a sviluppare una tecnica di gestione che puntava a ridurre il rischio connesso all’andamento del mercato e contemporaneamente realizzare rendimenti elevati. Per raggiungere questi obiettivi divergenti Jones pensò di utilizzare modalità operative non consentite ai fondi normali (mutual funds), sfruttando una falla nella normativa USA in vigore a quei tempi.

Dato che l’Investment Company Act del 1940 si applicava solo a fondi con almeno 101 investitori, Jones decise che il suo fondo avrebbe avuto non più di 99 investitori. Un richiamo a questa impostazione è presente anche nella normativa italiana. I fondi hedge sono stati introdotti nel nostro ordinamento nel 1999 con limiti importanti: massimo 200 partecipanti con almeno 500mila euro investiti ciascuno e divieto di sollecitazione all’investimento. Il limite dei 200 partecipanti venne poi abrogato nel 2008.

L’evoluzione degli strumenti

Short e leverage sono due strumenti caratteristici dei fondi hedge, anche se il loro utilizzo nel corso del tempo si è discostato talvolta nettamente da quello che ne faceva Jones. Quest’ultimo infatti apriva posizioni short sui titoli azionari al fine di ridurre il rischio di mercato per poi incrementare il rendimento con il leverage. In seguito le potenzialità di short e leverage sono state sfruttate solo in senso speculativo, ovvero per aumentare l’esposizione al rischio con l’obiettivo di ottenere rendimenti maggiori. Il leverage in particolare ha trovato terreno ideale grazie al sempre maggiore utilizzo di strumenti derivati (futures, swap, opzioni). Con il tempo i fondi hedge hanno quindi acquisito altre finalità e modalità operative, quasi diametralmente opposte rispetto all’idea originaria di Jones.

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