Appellandosi agli articoli 17 e 18 della Costituzione, che sanciscono libertà di associazione e riunione, i presenti alla manifestazione di ieri si sono riconosciuti unanimi nel considerare “l’atto di sgombero” come provvedimento che “è stato irresponsabilmente inoltrato nella totale noncuranza delle leggi, diventando una mera ed incostituzionale azione politica, incalzata da accuse false e infamanti nei confronti dei cittadini riuniti in presidio”.
“Le accuse rivolte ai presidianti – come il blocco delle attività, i danneggiamenti e le diatribe con gli agenti di Pm – sono del tutto infondate e ai limiti del ridicolo”, spiegano i promotori dell’Assemblea, che rimarcano: “durante l’intero periodo di presidio nessuna attività o manifestazione all’interno del Palazzo Civico è mai stata interrotta, ostacolata o cancellata, come da documentazioni verificabili, a differenza di quanto riportato nel documento di sgombero”.
In sostanza, la ‘reazione’ proclamata ieri a seguito del provvedimento di Zubbani c’è stata, e non solo sulla carta: una nutrita folla ha infatti preso parte all’Assemblea delle 18 che si è tenuta sotto il palazzo comunale e si è tramutata poi in un corteo che – in modo assolutamente pacifico – si è mosso per le vie del centro storico.
Per il momento la nuova Assemblea dei cittadini si riunirà sotto alla Sala consiliare del Comune: una nuova ordinanza firmata in queste ore da Zubbani ha infatti chiuso l’accesso alla Sala di Rappresentanza “per poter procedere ad accertamenti e verifiche circa il suo stato”.
L’Assemblea, comunque, procederà col suo lavoro cercando di raggiungere determinati obiettivi: totale trasparenza nella gestione della cosa pubblica; partecipazione attiva della cittadinanza; gestione diretta tramite bilancio partecipato; gestione diretta del territorio tramite pianificazione partecipata; referendum per sfiduciare la Giunta; modifiche e integrazioni del regolamento comunale; adesione alla Carta di Pisa per ottenere uno Statuto Comunale partecipato.
Davide Lazzini
28 gennaio 2015