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Errare humanum est, perseverare autem diabolicum: Roma – Lille 0 a 1

“Sbagliare è umano, perseverare è diabolico”.

Una frase che rappresenta alla perfezione la partita giocata dalla Roma in Europa League giovedì sera contro il Lille. Una giornata storta, in cui la palla sembrava non voler entrare mai in rete, e che ha visto il successo dei francesi per 0-1. Certo, la sfortuna è stata assoluta protagonista, ma ciò non toglie che la formazione di Gasperini continua a mostrare evidenti lacune in quasi tutte le fasi di gioco: una difesa spesso disattenta, un centrocampo che senza Manu Koné fatica a coprire il campo, e un attacco con pochissima fantasia.

La partita inizia subito in salita. Dopo soli sei minuti di gioco, il terzino greco Tsimikas – autore di una prestazione disastrosa – sbaglia un appoggio semplice. Il Lille recupera palla rapidamente e verticalizza in area di rigore. El Aynaoui colpisce male, ma il pallone finisce sui piedi del biondo numero dieci Haraldsson, che con un preciso tiro sotto l’incrocio buca Svilar. Un gol che spezza subito l’equilibrio.

La Roma accenna una timida reazione, ma è troppo poco per impensierire la retroguardia francese. Il primo tempo si chiude tra i fischi dell’Olimpico, che fatica a riconoscere la propria squadra.

Nella ripresa, Gasperini prova a cambiare marcia con tre sostituzioni: dentro Rensch, Mancini e El Shaarawy, fuori Tsimikas, Hermoso (anche lui autore di una prova negativa) e Pellegrini, che in realtà era stato tra i pochi a cercare qualche giocata offensiva.

La partita scivola via tra poche emozioni: un colpo di testa di Ferguson che sfiora il palo e un salvataggio sulla linea del difensore del Lille su conclusione del centrocampista marocchino della Roma. Anche i francesi, però, continuano a creare pericoli, sfruttando le numerose imprecisioni dei giallorossi in fase di possesso palla.

La possibile svolta arriva all’80’: rigore per la Roma per un tocco di mano del difensore Aïssa Mandi. Dal dischetto si presenta Dovbyk, appena entrato. Concentrazione, rincorsa, tiro… parata di Özer, che esulta con i compagni. Ma c’è da ripetere: il portiere aveva entrambi i piedi oltre la linea al momento del tiro. Si ripete. Nessun problema, altra occasione per Dovbyk. Concentrazione, palla sistemata, tiro… parata di Özer, ancora una volta sullo stesso lato.

Incredibile. Ma non è finita: anche questo rigore va ripetuto per lo stesso motivo. A questo punto, dal dischetto si presenta Soulé. Concentrazione, tiro… parata di Özer, stavolta dall’altro lato. Psicodramma Roma. E la partita si chiude così, con il Lille che porta via tre punti pesantissimi dall’Olimpico.

Nel post-partita, Gasperini prova a guardare oltre:

“Nel calcio moderno, quando sbagli certe cose poi vieni punito. La squadra ha lottato, ma è stata poco pericolosa davanti, con azioni troppo sporadiche. Il Lille è un avversario difficile perché sa ripartire. Noi siamo riusciti ad avere più continuità nel secondo tempo, ma loro sono rapidi, tecnici. Non era facile accorciarli. Lo spirito e l’intensità sono stati alti, ma ci sono stati errori tecnici che fanno la differenza. Dobbiamo sbagliare meno in fase di disimpegno, in uscita. Ma vedo anche aspetti positivi e buone prestazioni. Giochiamo tante partite, non c’è il pathos dell’eliminazione diretta e forse c’è un po’ meno concentrazione. Ma la squadra è stata brava fino alla fine.”

E sui rigori sbagliati:

“Noi siamo uomini di sport. Gli errori ci stanno, non esistono delusioni. Non ci si abbatte: si gioca ogni tre giorni. Siamo di nuovo in campo domenica, questo è il calcio. Si archivia e si riparte, in ogni caso.”

La Roma, come detto più volte in queste settimane, è ancora un cantiere aperto. La stanchezza di alcuni giocatori è evidente, così come è evidente che certi elementi faticano a inserirsi nei meccanismi di Gasperini. Eppure l’allenatore è spesso costretto a schierarli per mancanza di alternative. Nelle scorse partite, soprattutto contro Verona e Lazio, le lacune difensive erano già emerse, ma la fortuna aveva premiato i giallorossi. Stavolta no.

Un altro dato preoccupante: nelle due partite in cui la Roma è andata sotto nel punteggio (Torino e Lille), non è mai riuscita a rimontare, perdendo entrambe le gare in casa. Ora, per non alimentare il famoso ambiente romani che nelle due settimane di pausa nazionali, in mancanza di argomenti validi, si scatena, sarà fondamentale uscire indenni da Firenze per poter rimanere ancorati alle zone alte della classifica.

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