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Il Messaggero. Vita di Muhammad il Profeta.

“Benché le storie e gli avvenimenti narrati nel Messaggero siano basati su fatti storici, il libro va letto secondo le leggi della letteratura”. Il libro si apre così, con questa affermazione dell’autore che, in bilico tra finzione e realtà, ci trasporta in un mondo lontano, alle radici di un evento storico che ha stravolto il volto del mondo. Il Messaggero, di Kader Abdolah, non racconta una storia qualsiasi, ma una storia che non possiamo ignorare se vogliamo fare i conti con il tempo che viene.

“Non si può giudicare senza conoscere la storia”

L’intento dell’autore è chiaro: entrare nei corridoi della storia per portare alla luce, nel modo più semplice possibile, la vita di una delle figure più importanti di sempre. La storia di un uomo che ha cambiato per sempre il destino di un paese, di un popolo, e non solo. La storia di un uomo che ha ridefinito per sempre le coordinate del mondo, in un modo che ancora oggi resta difficile da definire. Il Messaggero racconta la storia di Mohammad, il profeta. La storia di colui che tutti noi conosciamo con il nome di Maometto. Per farlo, Abdolah sceglie di affidare la narrazione a Zayd, prima schiavo e poi figlio adottivo del profeta dell’Islam.

Un mosaico capace di restituirci un volto

Con lo scorrere delle pagine, Zayd ricostruisce passo dopo passo un mosaico fatto di persone, di immagini e di atmosfere capaci di restituirci un volto. Le voci di coloro che hanno vissuto accanto a Maometto risuonano nitide, in un racconto che non si perde in fronzoli ma che va dritto al cuore delle cose. Zayd ci descrive raramente come sono andate le cose. Lascia che a raccontarle siano gli altri. Coloro che hanno condiviso con Maometto idee, esperienze e momenti di vita. Ma non si limita a questo. Zayd ascolta anche chi si è opposto, chi non ha creduto, chi non ha condiviso nulla. Perché Zayd non vuole convincere nessuno. Non rivela verità da prendere alla lettera. Zayd ci offre un’opportunità: quella di conoscere il suo maestro. Ogni giudizio è rimesso al lettore.

Un pezzo di storia che va letto “secondo le leggi della letteratura”

Il libro di Abdolah ci regala un pezzo di storia, ma non possiamo dimenticare le parole iniziali: “va letto secondo le leggi della letteratura”. Non sapremo mai con certezza dove finisca la realtà e dove inizi la finzione, dove ci sia fedele ricostruzione e dove, invece, immaginazione narrativa. Del resto, non poteva essere altrimenti. La storia che ci viene raccontata risale a più di tredici secoli fa, e come sempre accade con la memoria, qualcosa si perde, qualcosa si trasforma, qualcos’altro si aggiunge. Ma ciò che resta, alla fine, è forse ciò che conta davvero: il tentativo di dare un volto umano a una figura che ha cambiato il mondo. E la possibilità, per il lettore, di avvicinarsi a quella storia senza pregiudizi e con uno sguardo curioso.

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