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Africani brava gente: non c’è buono senza cattivo, o forse si?

In un panorama storico in cui l’Africa è spesso raccontata attraverso il filtro del pietismo o della condanna all’Occidente, Africani brava gente di Matteo Giusti si propone come una voce fuori dal coro. Con uno stile asciutto e diretto, il nuovo saggio edito Paesi edizioni, traccia una cronologia lucida e sintetica di oltre sessant’anni di storia post-coloniale, dal 1960 a oggi.

Un libro che invita a cambiare prospettiva e a guardare l’Africa senza pregiudizi, con uno sguardo finalmente adulto. L’autore, giornalista e africanista di gran fama, sceglie i fatti storici, le testimonianze dirette di attivisti, leader, politici per smontare le narrazioni semplicistiche che hanno delineato fino al secolo scorso l’immagine del continente africano. Un continente non autosufficiente, le cui disgrazie sono sempre state attribuite interamente all’esterno, al cattivo Occidente.

Complessità è perciò la parola chiave: per la prima volta ci giunge una narrazione di un continente vivo e profondamente contraddittorio al suo interno. Non solo l’ombra del colonialismo, ma in esso pesano anche le scelte delle élite africane, spesso corrotte e autoritarie, come fattori determinanti di un presente ancora tormentato. L’approccio di Giusti è una vera e propria caccia a corruzione, golpe reiterati, repressioni, e nepotismo che hanno spesso ostacolato l’evoluzione democratica delle società africane.

Il testo aiuta il lettore a vedere l’Africa non come un blocco monolitico, ma come un mosaico di sistemi statali, culture e contesti diversi. In questo riesce a proporre un racconto articolato in grado di rappresentare anche il rapporto distorto tra Africa e Occidente, denunciando lo sfruttamento delle risorse del continente.

S’inverte una tendenza, si apre una riflessione

Senza dimenticare il giogo dell’eredità sfruttatrice delle ex potenze europee che sostenevano regimi militarizzati e cleptocratici, il volume distingue in maniera chiara responsabilità esterne da quelle interne. In questo però rischia di sembrare un opuscolo di poche pagine, dense di fatti, in cui sono elencati golpe su golpe, senza approfondirne il contesto.

Africani brava gente è dunque un saggio per chi cerca una panoramica compatta della storia post-coloniale africana, con dati ed eventi principali, anno per anno. Adatto per esperti di geopolitica, giornalisti e lettori che abbiano le coordinate giuste per approcciarsi al volume. La scrittura di Matteo Giusti è un punto di ingresso, una porticina che si apre su uno sguardo nuovo, interpretativo.

Si chiude un cerchio e si ribalta una tendenza. Non siamo solo di fronte a una favola di buoni e cattivi, ci dice Giusti col suo saggio. Siamo davanti ad un invito a conoscere davvero l’Africa. Non solo come un mosaico di popoli, ma come un insieme di voci, di lotte, forza e fragilità. Perchè solo accettando questa complessità possiamo interpretare il presente.

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