“Di questi tempi è più facile vedere l’insania nell’intensità emotiva che nella deviazione della monogamia” è questo il cuore pulsante dell’ultimo romanzo di Giovanni Di Rosa, “Noi tre” edito Capponi editore, un viaggio intriso di nostalgia e introspezione, una riflessione profonda sui legami interpersonali, sulle relazioni poliamorose e sulla complessità dell’amore giovanile.
Lo scrittore siciliano torna in libreria, dopo il successo della saga Cronache di un Vampiro, con una storia la cui trama si intreccia con l’ordito delle vite di tre protagonisti: Michele, Gaia e Lorenzo, la cui
interazione si fa portatrice di una verità ineluttabile sull’esistenza umana.

Un lungo flusso di coscienza
Nella prima parte, il romanzo si presenta come un lungo flusso di coscienza: Michele, la voce narrante, inizia a tratteggiare una lunga lettera nella quale ripercorre il passato, le sue emozioni, cerca di comprendere dove ha sbagliato e lo fa durante la notte della vigilia di Natale, un momento che, per tradizione letteraria dickensiana, rappresenta un punto di svolta, un’occasione di riflessione su ciò che è stato, su ciò che è e su ciò che sarà. Non si tratta un’epistola redatta a mano, come si usava un tempo, ma un testo digitale che, sebbene privo della tangibilità della carta, condensa in sé tutta la fragile malinconia dei ricordi.
Michele vuole mettere nero su bianco un vero e proprio testamento dell’anima, poiché il suo spirito, a suo dire, si trova ormai in punto di morte. Sin dalle prime pagine, infatti, il lettore è avvolto da un’atmosfera di malinconia e da una prosa ricca, che evoca immagini vivide e sentimenti intensi: Michele è un’anima tormentata, intrappolata tra il desiderio di rivivere i ricordi e la consapevolezza che il tempo ha inesorabilmente cambiato le cose. La sua scrittura diviene un mezzo attraverso il quale esplora le
sue emozioni, un diario aperto che svela non solo il suo vissuto, ma anche le fragilità e le imperfezioni degli altri.
1997
Facciamo quindi un salto indietro nel tempo, nel 1997, perché proprio da lì inizia a dipanarsi il filo dei ricordi. Michele frequenta il penultimo anno di liceo e, come molti adolescenti, fa parte di un gruppo di amici inseparabili, un triangolo formato da lui, Lorenzo e Gaia. Questi tre giovani, pur essendo caratterialmente diversi, riescono a tessere legami indissolubili attraverso l’amicizia. Ma d’un tratto, avviene qualcosa di inaspettato: Michele si ritrova innamorato di Gaia, la ragazza che conosce praticamente da sempre. E incredibilmente scopre che anche lei è attratta da lui. La relazione tra Michele e Gaia è caratterizzata da un’intensità palpabile, una connessione che trascende il semplice affetto adolescenziale.
Gaia, descritta con tratti di bellezza e ribellione, incarna il desiderio, ma anche la paura di affrontare la realtà. La sua ambivalenza la rende un personaggio complesso, capace di attrarre e al contempo allontanare Michele, il quale si sente costantemente in balia delle sue emozioni. I due vengono travolti dalla passione acerba dei primi approcci fisici e, pochi giorni dopo, decidono di confessare tutto a Lorenzo. Tuttavia, la reazione del ragazzo è di indifferenza. È proprio questa indifferenza a sconvolgere definitivamente l’equilibrio perfetto che fino a quel momento legava i tre amici. Lorenzo rappresenta, infatti, una figura enigmatica, il perno che governa tutti gli equilibri. La sua presenza è tanto affascinante
quanto inquietante, e il suo rapporto con Michele e Gaia si evolve in modi imprevedibili.
Tra desiderio e responsabilità
Lorenzo impersona il conflitto tra desiderio e responsabilità, tra la libertà di amare e le costrizioni imposte
dalla società. La sua bellezza e il suo carisma attraggono entrambi i protagonisti, ma sono anche fonte di tensione e conflitto. La sua lotta interiore, insieme alla sua incapacità di comunicare i propri sentimenti, diventa un tema ricorrente, un leitmotiv che permea l’intero romanzo. Michele e Gaia si sentono attratti anche da Lorenzo e sono profondamente delusi dal non essere desiderati a loro volta. L’equilibrio si rompe poiché la chiave delle dinamiche tra i tre è proprio il concetto di amore sotto l’ottica del desiderio e del possesso.
Non è casuale, infatti, la citazione di Platone all’inizio del romanzo. Nella seconda parte del romanzo ci ritroviamo nel presente: Michele deve affrontare la realtà e l’evoluzione del suo rapporto con Gaia, con Lorenzo e, soprattutto, con l’Amore che è diventato, ormai, il quarto componente del gruppo. A questo punto la narrazione si sviluppa attraverso un’alternanza di momenti di intensa introspezione e scene di vita quotidiana, creando un delicato equilibrio tra il privato e il pubblico.
Le varie situazioni che i protagonisti affrontano, dai flashback dei giochi adolescenziali al presente che deve essere affrontato a muso duro, vengono descritte con una raffinatezza psicologica che fa emergere le tensioni sottostanti. L’autore riesce a catturare l’indefinito dell’architettura dell’eterna paura umana, con le sue insicurezze, le sue scoperte e le sue profondità emotive, rendendo ogni personaggio autentico e credibile.
“Io amavo te e Lorenzo insieme, amavo il nostro essere tre. Era un amore perverso, irresistibile più
che romantico. Te senza Lorenzo e Lorenzo senza te non era la stessa cosa”, confessa Michele. La
dinamica tra Michele, Gaia e Lorenzo rappresenta un esempio emblematico di come l’amore possa manifestarsi in forme non convenzionali, dove la connessione emotiva e fisica non è limitata a un’unica persona: le relazioni poliamorose, come quella vissuta dai protagonisti, richiedono un alto grado di comunicazione, vulnerabilità e consenso reciproco. L’autore sfida le convenzioni sociali del nostro tempo e riesce a tratteggiare la psicologia dei protagonisti con grande maestria, rendendo il lettore partecipe delle loro angosce e dei loro trionfi con una prosa che si nutre di immagini poetiche e di una ricca simbologia.
Noi tre è un romanzo che offre uno spunto di riflessione sul significato dell’amore e della vita.
Giovanni Di Rosa ci invita a riflettere sulle scelte che facciamo e sulle relazioni che intratteniamo,
lasciando al lettore la libertà di interpretare e di vivere la propria storia. La capacità di evocare
emozioni complesse e la maestria nel tratteggiare dinamiche interpersonali rendono questo
romanzo un’opera significativa e coinvolgente, destinata a rimanere nel cuore di chiunque abbia
mai amato e sofferto.