Un testo pubblicato da Piano B Edizioni, che presenta una nuova visione di sentimenti e pratiche quotidiane per l’uomo, accezioni che per Emerson sfociano tutte nella bellezza, nell’eternità della natura.
Una lettura che si apre con una riflessione sull’amicizia, quel sentimento a cui l’umano cede con letizia, che non vede egoismo, ma solo un qualcosa di sacro, un dono che la natura ci ha riservato. Un’introduzione d’impatto, dove emerge quanto l’uomo cammini da solo sulla terra con la speranza di trovare un amico, un desiderio sublime che mira ad amare e ad essere amati. Per avere un amico non bisogna solamente chiacchierare o aprire la porta di casa e prendere un caffè, questa è una prosituzione di un sentimento che vola al di sopra della nostra realtà, della nostra stessa conoscenza: l’unico modo per avere un amico è esserlo. Un concetto a cui Emerson ha dedicato molte parole e riferimenti, compreso un sonetto di Shakespeare, anche se in fondo si tratta di un qualcosa di talmente profondo che già le stesse parole di Cicerone ci hanno condotto alla consapevolezza di una così aulica emozione, d’altronde “Il sostegno su cui poggia quella fermezza e costanza che cerchiamo nell’amicizia è la fiducia”; una fiducia che Emerson riconduce alla capacità dell’amico di accompagnarci e sostenerci anche durante le peggiori tempeste, una fiducia che sfocia nella sola virtù.
L’amore, un sentimento così simile all’amicizia quanto diverso, che ci conduce all’interno di un vortice irrazionale, un qualcosa che non possiamo capire né ora né mai. Soltanto il tempo può condurre verso una minima comprensione di un’emozione così grande e forte, che pervade l’anima e che non ha età è una passione che benché sorga nel giovane, non abbandona il vecchio e che irradia di luce ogni cuore solitario. Amore, una passione in realtà che si vive in solitudine, cosa c’entra la persona amata? Emerson ci porta a scoprire un nuovo lato di un sentimento che ogni essere umano ricerca, ma che alla fine anche nel viverlo è solo, poiché alla fine se si ama, si ama qualcosa che la persona amata non sa neanche di avere e che noi non sappiamo nemmeno spiegare. Un sentimento che pervade e paralizza l’uomo, facendolo entrare in una dimensione dove psiche e fisico sono invasi dalla bellezza di una luce che non si è in grado di spiegare.
“La prudenza è la virtù dei sensi. è la scienza delle apparenze. è l’atto più esteriore della vita interiore”. Parole che indicano come la prudenza non debba essere intesa come una via di fuga, come quella strada che l’uomo intraprende perché più semplice e dritta, ma come via che porta al coraggio. Prudenza come attitudine che deve essere coltivata, come virtù che deve essere accostata all’amore, alla sincerità e all’umiltà. Un nuovo genio che viene collegato dall’autore alla natura, una natura presente in ogni descrizione e sentimento. Una vocazione che mantiene le leggi della natura, poiché essa accetta le leggi del mondo dalle quali l’essere dell’uomo è condizionato, e mantiene queste leggi affinché possa godere del loro naturale beneficio. Forse si tratta di un qualcosa ricollegabile alla politica, ad uno Stato che non detiene delle istituzioni originarie e a sé: queste sono solamente un atto dell’uomo. Emerson descrive lo Stato come un mezzo, come la ragion d’essere che opera per la rieducazione dell’uomo, per condurlo alla saggezza, ma alla fine la politica ha un solo sinonimo da quando se ne ha memoria: malizia. Per questo l’uomo ripone la sua fiducia solamente nelle leggi, un tutto che è una semplice trascrizione della coscienza comune.
Alla fine nulla avrebbe senso se non ricondotto all’immensità ed eternità della natura. Un paesaggio, un tramonto, una foresta da osservare e contemplare, dove l’animo umano divampa e si ricongiunge con le emozioni. Una natura che dona un sentiero all’essere umano, una via dove anche la violenza ha un ruolo, d’altronde l’aria marcirebbe senza elettricità, e senza questa violenza di direzione che hanno in sé uomini e donne, senza un pizzico di ostinazione e di fanatismo non avremmo né incentivo né efficienza. Bellezza e poesia, forza ed eternità le chiavi per poter ammirare l’immensità di un incontro tra terra e cielo.