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Mitologie italiane, nelle viscere della nostra politica

Fuori per i tipi di Luiss Press, Mitologie italiane. Idee che hanno deviato la storia. L’opera è sicuramente uno di quei testi capaci di semplificare, sempre nel possibile, la difficile arte del “politicare” italiano attraverso le mitologie che hanno dominato il nostro panorama politico.

L’Italia, quel paese che, come scrive Orsina nella prefazione del libro, ha la grave patologia di non riuscire ad amarsi, aspira ad essere diverso da quello che è cercando da parte delle altre grandi nazioni occidentali il proprio riconoscimento.

Il nostro paese cerca la sua collocazione nel mondo, oggi più che mai, l’Italia cerca un’identità solida. 

Le cento pagine firmate dagli autori, Antonio Pilati e Riccardo Pugnalin, analizzano le due mitologie sviluppatesi nel corso della storia del belpaese: quella del primato nazionale fino al 1943 e quello prettamente europeista dal 1992. Dal 1947 al 1989 possiamo dire che l’Italia può fare a meno delle mitologie, il problema identitario viene risolto ed offuscato momentaneamente dallo scontro tra due titani, in poche parole dalla Guerra Fredda.

Le mitologie si distinguono dalle ideologie; le prime donano agli Stati in competizione internazionale una visione grandiosa del proprio destino irraggiandola nel tessuto sociale, le ideologie hanno invece carattere di guida sia individuale sia collettivo fornendo un’idea della propria posizione definendone norme e finalità di vita.

I fili della mitologia e quelli dell’ideologia non sempre ma nel corso della storia possono incrociarsi tra loro.

L’analisi firmata Pilati-Pugnalin è un viaggio storico completo ed analitico nel tessuto politico italiano: il conflitto Stato-Chiesa, la complessa e sempre irrisolta situazione del Sud, il passaggio dall’orgoglio sabaudo, il sogno e progetto unitario, quello espansionistico fino a quel grande progetto chiamato Europa. 

Molteplici sono anche i personaggi citati ed analizzati nell’opera, da Mazzini a Berlusconi passando per De Gasperi e Craxi ed il dubbio a fine libro è più che lecito: esistono ancora mitologie specie in un momento politico come quello attuale? 

L’unica cosa certa nel teatro internazionale è la sovrabbondanza di contraddizioni presenti. In un futuro incerto come quello che aspetta alla società italiana e non solo, l’opera di Pugnalin e Pilati offre importanti spunti di riflessione per provare ad avere chiarezza sulle rotte future.

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