Paradossalmente, ad anticipare la risposta del segretario Cgil è stato il candidato governatore Ceriscioli, appartenente allo stesso partito del Ministro. Sentitosi chiamato in causa in prima persona, Luca Ceriscioli ha immediatamente contraddetto la Boschi raccontando la propria esperienza decennale da docente precario. “Lo strapotere lasciato ai dirigenti scolastici va mitigato – ha detto il candidato Pd – perché la collegialità è un valore quando si devono traguardare risultati”, e ancora “da rivedere anche il ruolo dei precari. Io sono stato precario per 10 anni, poi ho vinto il concorso, il primo che mi si è presentato.”
La Boschi, dopo aver incassato le contestazioni proprio da parte di chi era andata a sostenere, ha evitato l’ostacolo allargando il discorso e facendo riferimento alle altre riforme, quella elettorale in particolar modo. E nonostante i partecipanti alla conferenza continuassero a pungere il Ministro, da grande oratrice quale ha dimostrato di essere, ha insistito sui punti a lei favorevoli, girando la frittata come si suol dire. “Ci siamo sentiti dire che il governo vuole una legge antidemocratica – ha affermato la Boschi – che siamo ad un principio di dittatura. Berlusconi lo ha detto anche ieri: ‘siamo vicini a una deriva autoritaria’ e lui ha esperienza…”
Immediata è stata la risposta di Forza Italia che ha visto il proprio leader tirato in ballo. In primis Renato Brunetta ha attaccato il Ministro: “Povera Boschi.. troppo potere e visibilità per chi ha letto e studiato poco come lei. Le ricordo che Berlusconi ha vinto le sue ultime elezioni con il 48% in maniera netta e senza brogli, quando ha vinto il Pd il sospetto di brogli c’era”.
E’ andata male alla Boschi, intervenuta per sostenere un collega, che è dovuta tornare a casa con il dente amaro.
Mirko Olivieri
11 maggio 2015