Vegliò sottolinea come “l’immigrazione” sia “un problema che bisogna affrontare non nell’emergenza: bisogna avere un programma. Questa, infatti, è una realtà che c’è e ci sarà sempre di più. Quali sono le cause delle immigrazioni e le cause dei rifugiati?” si chiede il porporato, dando poi la risposta: “per le migrazioni, la povertà; per i rifugiati, le guerre. Finché ci saranno povertà e guerre nulla cambierà”. “La Chiesa – conclude Vegliò – ha sempre avuto nel suo essere ‘Chiesa’ l’attenzione per i più poveri, per i più diseredati, per i più abbandonati e questi – i migranti – sono i più poveri, i più diseredati, i più abbandonati. Quindi è consono alla missione della Chiesa assistere chi sta peggio. Se la Chiesa non facesse queste cose, tradirebbe veramente la sua missione”.
Sulla questione migranti, Papa Francesco espresso il suo parere durante l’incontro con l’associazione Scienza & Vita: “Lasciar morire i nostri fratelli sui barconi nel canale di Sicilia è un attentato alla vita”. Un attentato, secondo il Pontefice, paragonabile alla “piaga dell’aborto e la morte sul lavoro”. Bergoglio ha concluso il suo intervento ricordando che “il grado di progresso di una civiltà si misura proprio dalla capacità di custodire la vita, soprattutto nelle sue fasi più fragili, più che dalla diffusione di strumenti tecnologici”.
Davide Lazzini
31 maggio 2015