L’uomo, inoltre, aveva stabilito diverse connessioni con siti riconducibili a cellule terroristiche del suo Paese di origine. L’espulsione del 26enne è frutto del lavoro svolto dai servizi di intelligence, che hanno intercettato sul profilo del pakistano alcune frasi inneggianti alla guerra santa contro l’Europa e contestualmente hanno ricostruito i collegamentiu ai siti di matrice terroristica.
La polizia lo ha raggiunto nel luogo di lavoro, una fabbrica di Civitanova che produce calzature. L’uomo risiedeva in città da 12 anni con la famiglia, la quale ha già ottenuto la cittadinanza italiana. Davanti al magistrato il 26enne ha negato di essere in contatto con cellule terroristiche pur ammettendo di aver captato i video inseriti in internet da un suo amico pakistano. Il decreto di espulsione è diventato immediatamente esecutivo e il giovane è stato accompagnato a Fiumicino per prendere il primo aereo diretto in Pakistan.
Davide Lazzini
22 gennaio 2015