Marco Milanese – invece – ex delfino di Giulio Tremonti, ritenendosi estraneo ai fatti contestati, ha deciso di affrontare il dibattimento che si è aperto davanti alla quarta sezione penale del Tribunale di Milano. Al centro di questo filone di indagine – trasmessa per competenza territoriale da Venezia a Milano – ci sono due episodi di corruzione. Nel primo, secondo l’accusa, Milanese sarebbe stato il destinatario di una mazzetta da 500mila euro che il ‘Consorzio Venezia Nuova’, allora presieduto da Giovanni Mazzacurati, gli avrebbe fatto avere attraverso Meneguzzo. Lo scopo della tangente sarebbe stato far sì che nelle decisioni del Cipe entrasse la voce ‘Mose’ per avere nuovi stanziamenti pubblici. Il secondo episodio contestato si basa su un’altra presunta tangente da 500 mila euro – contro una promessa di 2,5 milioni – che sarebbe stata versata sempre da Mazzacurati e sempre tramite Meneguzzo, per corrompere Spaziante in merito a verifiche fiscali.
La consegna del denaro, secondo gli accertamenti, sarebbe avvenuta a Milano, nella sede della ‘Palladio Finanziaria’, motivo per cui la tranche di inchiesta è stata trasmessa alla procura di Milano.
Davide Lazzini
5 novembre 2014