Secondo quanto emerso dalle indagini, il ‘mister’ seduceva con atteggiamenti benevoli ragazzi di età compresa tra i 13 e i 15 anni. La tecnica messa in atto dall’allenatore era sempre la stessa: approfittando dell’autorità data dal ruolo, instaurava con la giovane vittima un rapporto composto da premure, confidenze e generosità; il tutto – però – era finalizzato ad abbassare le difese del minore che, alla fine, si concedeva alle avances sessuali dell’allenatore. L’uomo ha potuto compiere indisturbato le sue azioni, facendo leva sul senso di colpa delle giovani vittime.
Il denaro, le ricariche telefoniche e i regali completavano l’opera del pedofilo: attraverso questi escamotages costringeva i ragazzi a ricambiarlo assecondando le sue richieste sessuali e mantenere il silenzio. L’attività investigativa ha consentito al Pubblico Ministero di raccogliere elementi utili per rinviare a giudizio l’arrestato, che non sarebbe nuovo a queste pratiche malsane: negli anni passati, infatti, l’uomo aveva collaborato con un’altra struttura dedita ad attività ricreative per giovani ragazzi e, anche in quel caso, avrebbe messo in essere le medesime tecniche di adescamento, volte a soddisfare unicamente le sue pulsioni infischiandosene della dignità e della giovane età delle vittime.
Davide Lazzini
25 settembre 2014