Sul posto, oltre alle forze dell’ordine e ai vigili del fuoco è intervenuta la protezione civile, con numerosi volontari che collaborano alle ricerche dei dispersi e stanno cercando di dare conforto alle persone coinvolte nel tragico evento. Tra i soccorritori anche l’assessore provinciale alla Protezione Civile, Mirco Lorenzon, che racconta: “Un mare di fango ha travolto ogni cosa, la situazione è surreale e terribile. Una scena difficile da descrivere. L’acqua ha sommerso tutto, si vedevano auto, tavoli, sedie, rami e fieno che galleggiavano in balia della corrente”.
Per adesso le vittime accertate sono quattro giovani di Falzè di Piave, Pieve di Soligo e Refrontolo, mentre sarebbero almeno due i dispersi e una ventina le persone che hanno riportato dei traumi. I feriti sono stati accompagnati negli ospedali di Treviso, Vittorio Veneto e Conegliano, due di loro versano in gravi condizioni.
Le operazioni di soccorso e ricerca dei dispersi sono rese difficili per l’impraticabilità della zona priva anche d’illuminazione, aspetto che ha reso ancor più arduo l’intervento dei soccorritori durante le ore notturne. Al momento si stanno perlustrando anche le aree contigue a quelle della sciagura. Sul posto è arrivato anche il presidente del Veneto, Luca Zaia. I vigili del fuoco sono stati impegnati anche a Rolle, vicino Refrontolo, per una frana che ha bloccato la strada.
Da più parti si parla di “bomba d’acqua”, fenomeno atmosferico che si caratterizza per un’ingente quantità di pioggia che cade in un luogo circoscritto e che ha la capacità di generare piene improvvise tuttavia, secondo alcune voci, non sarebbe stata l’unica causa della tragedia: anche l’incuria del territorio e la mancata rimozione di detriti depositati in loco da precedenti frane e alluvioni potrebbero aver favorito l’accumulo di acqua che si è poi riversata sulla sagra paesana.
Davide Lazzini
3 agosto 2014