Le indagini dei pubblici ministeri Cecilia Annecchini e Armando Del Bene, coordinate dal procuratore capo Rosario Cantelmo, fanno riferimento alla mancata revisione del bus che, secondo gli inquirenti, sarebbe stata effettuata soltanto sulla carta attraverso la compiacenza degli addetti alla mansione. Nell’ambito delle indagini sulla falsificazione dei documenti di revisione si ipotizza l’esistenza di un collaudato “sistema” messo in piedi per ottenere i certificati di idoneità dei veicoli senza tuttavia operare alcun tipo di intervento, benché necessario.
Non si esclude che le indagini possano essere approfondite per accertare altre eventuali responsabilità e scoprire ulteriori falle nella concessione dei nullaosta. Il sospetto più preoccupante è che stiano circolando molti altri bus nelle stesse condizioni meccaniche di quello precipitato nel viadotto di Acqualonga. In Campania, la regolamentazione che disciplina i controlli è meno rigida di quella in vigore in altre regioni. La legislazione più recente in materia di controlli su veicoli adibiti al trasporto di persone risale al 2003: si tratta di un disegno di legge redatto dall’ex assessore regionale ai Trasporti Ennio Cascetta, non ancora sottoposto all’esame del Consiglio regionale.
Davide Lazzini
4 luglio 2014