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XV Festival della Diplomazia. I volti del Potere

Nella mitologia greca, ai tempi della lotta contro i Titani, Krátos, personificazione del potere, si schiera con Zeus e, terminata la titanomachia, lo segue ovunque insieme alla sorella Bia, suo corrispettivo femminile. 

Quest’anno il Festival della Diplomazia, giunto ormai alla sua XV edizione, si svolgerà dal 16 al 25 ottobre 2024 a Roma, per una dieci giorni ricchissima di eventi online e in presenza.

Looking for Kratos sarà il titolo di questa edizione il cui tema principale verterà sul Potere e i suoi tanti volti. Un’occasione per indagare su uno degli atti che da sempre affascina l’uomo: il comando sugli altri, la supremazia. Al giorno d’oggi, in quale modo uno Stato impone la propria forza sugli altri? Come tenta di forzare e soggiogare le pretese altrui? Il potere militare rimane di certo il deterrente maggiore per non fare uso della forza, ma allo stesso tempo, se di gran lunga superiore, assicura la vittoria in caso di intervento, restando così un fattore che ogni nazione non può escludere.

Limitandoci ai tempi più recenti, nel periodo della Guerra Fredda abbiamo imparato come un potere militare senza precedenti, quale quello dell’arma nucleare, schiudesse impensabili scenari di distruzione della intera civiltà umana e come solo un complesso sistema di dissuasione potesse prevenire un’aggressione in base alla certezza della distruzione reciproca degli opponenti nel caso di un suo impiego. Oggi constatiamo ogni giorno come sia un errore identificare il potere con la sola forza militare e come ne esistano tante altre forme, spesso tecnologicamente più sofisticate. Il potere militare, inoltre, quando esercitato attraverso i conflitti presenta costi umani e sociali altissimi, che la società civile tende ad accettare con sempre maggiore difficoltà, anche nei Paesi non democratici.

Tuttavia, non possiamo ridurre tutto a una mera questione di forza, tralasceremmo la fine arte della diplomazia che è allo stesso tempo una diversa e meno violenta forma di potere. Lungo il filo della “giusta misura”, sapere come muovere le pedine sulla scacchiera internazionale è un sottile gioco di potere.

Il mondo è cambiato e così l’idea stessa di potere va ridefinita, ricollocata e anche, da un punto di vista valoriale, ridiscussa. Questo il tema cardine di questa nuova edizione del Festival della Diplomazia che ad oggi vanta all’interno del proprio comitato scientifico alcune tra le più illustri personalità del settore; solo per citarne alcuni: Ezio Bussoletti, astrofisico e già vice presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Enzo Moavero Milanesi già Ministro degli Affari Esteri e oggi direttore della School of Law LUISS Guido Carli, Cecilia Piccioni vice direttore generale per la promozione integrata e l’innovazione del Maeci; a presiedere il comitato Giampiero Massolo presidente di Mundys ed ISPI.

Il concetto di potere, in conclusione, tende oggi a perdere il suo significato assoluto, modellandosi in base a singole situazioni, specifici interessi e obiettivi, ed agli strumenti attraverso i quali lo si esercita, sullo sfondo di una competizione sempre più serrata tra gli attori che agiscono sullo scenario globale: Stati, organizzazioni internazionali, centri di potere economico-finanziario, movimenti di opinione, gruppi terroristici, ONG, singoli individui. Ciò, in un contesto che vede un preoccupante indebolimento del ruolo dei fora multilaterali quale stanza di compensazione negoziale, fattore di allentamento delle tensioni e strumento di prevenzione dei conflitti.

Gli incontri saranno ospitati nelle varie sedi delle ambasciate presenti sul territorio italiano, di seguito il link al programma di eventi: https://www.festivaldelladiplomazia.eu/2024-looking-for-cratos-il-potere-e-i-suoi-tanti-volti/

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