Avete presente il filone fantascientifico di Asimov e la visione distopica di Orwell?
Qualora la vostra risposta fosse negativa avete due soluzioni: la prima è andare su Google, leggervi le loro biografie e poi fare un bel post su qualche social per darvi un tono oppure cercare una libreria nei paraggi, acquistare qualche libro e leggerlo (vi consiglio caldamente la seconda anche se la prima è una scelta abbastanza “mainstream” negli ultimi anni).

Se invece avete chiara la situazione Asimov-Orwell in Ray Bradbury trovare il giusto mix tra lo scrittore russo e quello indiano (Orwell, amici miei…è nato a Motihari).
Il libro non parte proprio scorrevole, anzi esattamente il contrario e qui ci troviamo subito davanti ad un grande bivio: lasciare la lettura a pagina cinquanta e dedicarsi alla rivoluzione su Tik Tok oppure…oppure non demordere e continuare la lettura perché se tutta la critica annovera Bradbury come uno dei massimi esponenti del genere ci sarà pure un maledetto perché (giovane lettore come dice Mario De Lillo “nun mollà” che ci basta l’arte povera non il cervello).
Dopo la prima parte descrittiva/introduttiva arriviamo a fare luce sulla trama vera e propria del libro: il protagonista è Guy Montag, un fiero pompiere (lui paura non ne ha davvero!) che anziché spegnere incendi insieme al suo capo Beatty ed i suoi compagni da fuoco a tutti i libri rimasti in circolazione.
La domanda qui ci sorge spontanea: perché?
Agguerriti complottisti, fan della terra piatta e compagnia bella non vi scomodate che la risposta ve la dà direttamente Beatty, sempre se siete andati avanti nella lettura, ed il riassunto della sua tesi è semplice: i libri portano turbamento al pensiero dell’essere umano mentre il bombardamento mentale fatto dalla televisione (all’epoca non esisteva IG TV) risulta essere il giusto antidoto per la serenità e la spensieratezza… piattume e inebetimento potrebbero essere dietro l’angolo ma la moglie di Montag, tale Mildred non se ne cura ed i risultati li scoprirete verso le battute finali.
Tra un opera letteraria bruciata, uno sclero con Mildred ed un cane robot con un gran fiuto per i libri il nostro Montag conosce il professor Faber il quale smonta la tesi di Beatty e sconvolge la vita e le certezze di Guy; fare il pompiere nel libro di Bradbury è un mestiere leggermente pro censura e abbastanza AFAB.
Montag si trova anche lui ad un bivio ma lui non ha fatto come il lettore accantonatore; Montag, dopo l’incontro con Faber, ha fatto la scelta giusta: rompe gli schemi, inizia un bel percorso rivoluzionario e trova il modo di beffare la società (no spoiler…finisciti il libro e collegando le sinapsi potresti trovare dei fantastici punti di unione tra la società di Bradbury sotto il senatore McCarthy e quella di oggi). A Truffaut il libro piacque così tanto da girarci un film sopra nel 1966 e sono certo che avrebbe apprezzato anche quest’articolo qualora fosse ancora in vita, per le recensioni standard c’è sempre Google.
“Io non sono Faber ma tu potresti essere un Montag”