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Locals Only: questa proprio non ci voleva

La rubrica che il tuo influencer di fiducia non accetterà mai. Improbabili come Barbara D’Urso che intervista Pasolini cercando il senso della vita con lo stesso sguardo di Fibra ospite da Bonolis. Fuori luogo come una discussione artistica tra Marinetti e Lewis in un cesso pubblico.
Quelli del Super Tele in cortile con un tiro a giro che Insigne si sognerà tra quattro anni. Immuni alla becera critica come gli anticorpi di Verdone in “Un sacco bello”. Convinti sostenitori che la Fenech debba essere consacrata patrimonio dell’Unesco entro fine anno per dare un senso pratico al 2021.
Pluricampioni nazionali di “Snake” sul 3310 e perennemente in attesa del trillo su MSN. Quelli che il motorino senza casco o tutt’al più con la “scodella” lo hanno vissuto.
Avversi nemici del tipo da palestra occasionale non curante dell’allenamento delle gambe perché l’importante è solo il braccio. Romantici come “Sapore di mare” a fine agosto e con il mito di Ciavarro da giovane.
Amanti della street art ma stufi di Banksy. Quelli che la domenica era: Carlo Sassi, Novantesimo Minuto, la Bizona di Banfi e la maledetta ansia del lunedi sui banchi di scuola. Acerrimi nemici della gr4mm4tiKa da social, di buona parte dei suoi interpreti e alle volte anche di noi stessi per rimanere coerenti. Fan del “Buongiornissimo kaffè?”, grandi estimatori del messaggio di risposta “a te e famiglia” e sempre impavidi davanti alla domanda “a Capodanno che facciamo?”.
Riusciamo a trovare parallelismi impossibili e soprattutto improponibili come Marx e Califano. Attratti dalle teorie della terrapiatta ma diffidenti dalla sua fanbase. In perenne collegamento con i Maya solo per capire quale calendario appendere in cucina il prossimo anno. La fettina panata è buona ma fredda ed il giorno dopo a pranzo ha sicuramente più fascino. Locals Only è arrivata e sarà una ficata pazzesca!

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