World Of Final Fantasy
World of Final Fantasy
Attirato dalla demo scaricabile sul PS Store e dal modico prezzo di reperibilità di questo spin-off della saga mi sono lasciato conquistare da questa curiosa avventura che riesce a intrattenere nelle sue ore di gioco, proponendo un sistema di combattimento vecchio stile, ma con delle aggiunte che svecchiano nel complesso la classica esperienza Square Enixiana.
Una storia unica tra vecchie conoscenze
Tutto inizia in un’apparente mattinata qualsiasi in cui Lann, fratello gemello della coprotagonista Reynn, si sveglia per andare a lavoro nella caffetteria della città non facendo però caso ad alcuni particolari come l’assenza totale degli abitanti e la presenza di una simpatica creatura che lo accompagna appollaiata sulla sua testa. Di lì a poco farà la conoscenza di una vera e propria divinità che ordinando un caffè nella caffetteria di Lann gli farà notare tutti quei particolari che lo sbadato protagonista non aveva notato.
Il ritmo e lo sviluppo della storia è incalzante anche se nelle prime battute risulterà un po’ lenta e il mistero che aleggia dietro i due protagonisti è svelato passo per passo con l’avanzare del gioco. Questi fratelli gemelli hanno il dono di catturare e addestrare i mostri che incontrano facendoli diventare alleati preziosi grazie al misterioso potere racchiuso nel tatuaggio che portano sul loro braccio. A quanto pare i nostri protagonisti erano davvero dei maestri in questo ma per qualche evento oscuro hanno perso la memoria e con essa tutti i miraggi di cui erano in possesso costringendoli così a intraprendere un’avventura per salvare il mondo dalla tremenda minaccia che incombe nel mondo parallelo di Grymore.
Oltre a poter catturare miraggi Reynn e Lann saranno in grado di rimpicciolirsi diventando dei tenerissimi e piccolissimi personaggi in stile chibi assumendo la fattezza lillichina tipica degli abitanti di Grymore e di ingrandirsi tornando nella loro forma umana definita Jigante suscitando non poco scalpore in quanto una leggenda narra della comparsa di due jiganti capaci di possedere miraggi che porteranno la pace in tutta Grymore sconfiggendo la minaccia della federazione Bahamut.
Catturali tutti!! Ah.. ma non è Pokémon?!
Manca solo il cappellino e la sfera poké per sentirsi un po’ Ash in questa avventura. Come detto sopra dovremo catturare i mostri attraverso la meccanica dell’imprismazione per essere più potenti in combattimento potendo costruire delle pile composte da noi e dai mostri in base alla grandezza di essi, ci sono infatti quattro misuere S M L e XL, acquisendo abilità e statistiche per ogni pila che andremo a creare. Pecca di originalità? Potevano inventarsi qualcos’altro?
Ma non diciamo baggianate, l’epicità di poter catturare i mostri tipici del mondo di Final Fantasy e poterli utilizzare e far evolvere è un qualcosa da provare assolutamente! Niente pregiudizi quindi, il divertimento è assicurato grazie a questa meccanica che renderà il gioco veramente godibile, complice anche la necessità di adattare la squadra per fronteggiare le diverse minacce.
Oltre ai combattimenti, affrontabili sia con un sistema a turni fissi che in tempo reale, nel mondo di gioco saremo chiamati a risolvere dei piccoli puzzle ambientali attraverso l’utilizzo dei miraggi in nostro possesso con la necessità di procurarsi quelli mancanti in caso di necessità.
Ovviamente saranno presenti in forma di miraggi anche gli eoni o guardian force o esper insomma chiamiamoli come vogliamo tra cui Ifrit, Shiva e Ramuh che dovremo scegliere come se fossimo difronte alla scelta del nostro pokémon starter, con la differenza che dovremo sconfiggerlo invece di ottenerlo automaticamente.
Oltre ai miraggi saranno presenti tra le nostre file anche gli eroi protagonisti di tutti i Final Fantasy collezionabili sotto forma di medaglie ed utilizzabili come “mossa finale” evocandoli e liberando il loro potenziale per imprimere ingenti danni ai nemici.
Un titolo valido o il solito “tappabuchi”?
Prendendo in considerazione World of Final Fantasy nella sua interezza e valutando quindi storia, colonna sonora e caratterizzazione dei singoli personaggi il risultato è largamente positivo. I personaggi sono tutti caratteristici e unici, con una personalità propria e riescono a trasmettere la loro indole in maniera naturale al videogiocatore.
I siparietti tra in due gemelli protagonisti sono spassosi e le loro bisticciate sono il riflesso della loro personalità diversa e del loro legame profondo che li unisce. Reynn è la sorella maggiore seppur di solo qualche minuto rispetto al fratello gemello Lann e tende sempre ad avere il controllo della situazione effettuando scelte sempre ben ponderate e rimproverando l’eccessiva foga e sbadataggine del fratello che sarà la testa calda del gruppo. I dialoghi non si limiteranno solamente ai filmati ma anche durante l’esplorazione ci saranno scambi di battute che varieranno in base a chi terrà il comando tra i due.
La storia non risulta essere poi così male, certo non parliamo di un disastro né di un capolavoro ma sulla sufficienza ci arriva senza infamie e senza lodi perché tutto è ben sorretto dal mondo che ci avvolge e dalla libertà nel creare la nostra formazione.
In sostanza si concretizza con l’avverarsi di una leggenda che vede come protagonisti due Jiganti con il potere di trasformarsi in Lilichiani e ottenere i servigi dei miraggi che sconfiggeranno la terribile armata della legione Bahamut ripristinando la pace in quel di Grymore. Eccetto i colpi di scena ed il piacere di avere a che fare con le vecchie glorie del mondo Square Enix nessun’altra nota di merito è da farsi in tal riguardo.
La colonna sonora resta nei canoni classici accompagnando la nostra avventura nella maniera solita della saga garantendo una piacevole compagnia. Una grande pecca rappresenta la riduzione del doppiaggio in giapponese alla sola fase del combattimento risultando completamente assente al di fuori di essa sia durante l’esplorazione che durante i filmati, doppiaggio inglese invece completo.
In conclusione è da valutare in maniera positiva questa esperienza videoludica che garantisce ore di divertimento sia per quanto riguarda la storia principale che per quanto riguarda l’aspetto di collezionabilità dei miraggi per non tralasciare anche la modalità Colosseo dove combattere in un’arena gestita da un tomberry diversi mostri di cui alcuni unici ed imprismabili solamente lì, per non parlare poi della possibilità di poter sfidare la squadra di miraggi di altri giocatori.
Se non avete ancora giocato a questo titolo potete reperirlo su molte console ed anche su steam dove è sbarcato da pochi giorni.
Gotta Prism’em All!!