Metal Slug Tactics – Figlio della nostalgia?
Nelle scorse settimane abbiamo potuto mettere le mani su Metal Slug Tactics, la nuova ip ad opera di Leikir Studio ed edita da DotEmu e Gamera Games basata sui personaggi dell iconico franchise di run ‘n’ gun creato nel 1996 da SNK.
Metal Slug è sicuramente una delle pietre miliari della produzione videoludica di quegli anni e penso che quasi tutti abbiano avuto il piacere, almeno una volta, di poter seguire le avventure di Marco e compagni, intonando a gran voce la classica “Heavy Machine Gun” ogni volte che veniva raccolta la cassa con la H stampata sopra.
Un franchise che si è sviluppato in diversi capitoli nel tempo e che nel corso degli anni ha provato a riproporre, non con gli stessi risultati, la stessa magia che si creava inserendo il gettone nel cabinato della sala giochi. Anche la nostra redazione, nel tempo, ha parlato diverse volte di Metal Slug, dedicandoci editoriali e facendo recensioni sulle ultime riproposizioni dei primi due titoli della saga sull’attuale Nintendo Switch.
Nell’articolo di oggi andremo invece ad analizzare quello che è un esperimento sul brand, il tentativo di riproporre l’iconico run ‘n’ gun sotto forma di strategico a turni. Metal Slug Tactics infatti prende a piene mani tutto l’universo del gioco di SNK e lo trasforma, cambiando le regole ma senza voler stravolgere nulla di quando già creato.
Riuscirà Metal Slug Tactics a diventare la nuova punta di diamante per il brand o si limiterà ad essere un prodotto puramente per nostalgici e appassionati del genere?
Metal Slug Tactics – Uno strategico atipico
Quando ci è stato recapitato il codice per la recensione di Metal Slug Tactics ci siamo subito tuffati a capofitto sulla nostra Nintendo Switch convinti di avere tra le mani uno strategico a turni tosto e difficile da affrontare. Le basi c’erano tutte: il mondo di gioco presenta un conflitto a fuoco, con tre eroi armati a tutto punto pronti a fronteggiare il temibile stratega nemico, le missioni ci vengono date via radio e le mappe sono su griglia, con un’azione per il movimento e una per poter attaccare o usare abilità speciali.
Tutto “classico” fino a questo punto e quindi ci impegniamo nel tentativo di far sincronizzare gli attacchi di Marco con Fio e Eri (i primi tre personaggi disponibili), tentando di posizionarli nelle postazioni migliori per poterli far sopravvivere ad ogni attacco nemico. Ad inizio avventura viene chiesto al giocatore da quale area partire e successivamente in quell’area vengono messe a disposizione alcune missioni tra cui scegliere. Le prime missioni passano abbastanza bene ma è nel momento in cui si affronta il primo boss che iniziano le perplessità.
Dopo essere stati sconfitti la prima volta dal boss della zona (presente anche nei capitoli originali del brand), la partita non inizia da capo e non ci viene chiesto di riaffrontare lo stage. Veniamo invece rimandati alla base del gruppo, dove ci viene presentato il negozio tra cui comprare i potenziamenti per provare ad affrontare nuovamente la sfida, con nei più classici rouge lite.
Dopo la prima sconfitta Metal Slug Tactics si trasforma di fatto in un ibrido tra rouge lite e strategico, dove le sconfitte contribuiranno a farci migliorare il nostro arsenale di partenza per poter affrontare al meglio le sfide anche alle difficoltà maggiori (disponibili solo una volta completata la campagna almeno una volta).
Questo cambiamento porta anche ad un inevitabile cambio di atteggiamento nei confronti del titolo, che dovrà essere affrontato consci di questa sua peculiarità per poter essere giocato al meglio. Le morti, così come le coperture e le azioni strategiche diventano meno importanti delle condizioni di vittoria di ogni stage, e spesso si opterà per azioni sconsiderate ma efficaci pur di riuscire a concludere una missione, perdendo di fatto quel brivido nel rischiare le mosse azzardate.
Meccaniche e gameplay
Una volta abbracciato lo stile di gioco ibrido proposto da Metal Slug Tactics si aprirà un bellissimo mondo fatto di azioni sconsiderate e combo “senza fine” per puntare alla vittoria dei vari stage senza perdere troppe risorse e guadagnare più monete per i potenziamenti futuri.
Le meccaniche di base sono semplici ma la struttura del gioco presenta diversi ostacoli che, almeno nelle prime fasi di gioco, rendono davvero complesso capire come ci debba approcciare al gioco.
Ci si sposta su piccole mappe divise a quadretti, con diverse altezze e diversi ostacoli e ripari da utilizzare o dietro i quali i nemici possono ripararsi dai vostri attacchi. Ogni personaggio è ben caratterizzato ed ha una serie di abilità uniche, ma ognuno attiverà un attacco in sincrono quando un alleato avrà come bersaglio un nemico nel range di attacco. Una volta posizionate bene le unità si potrà far partire una catena di colpi combinati che colmerà i pochi danni singoli messi a segno da ogni personaggio.
Ogni volta che si completerà una missione verranno assegnati dei punti esperienza che, una volta saliti di livello, sbloccheranno nuove abilità scelte randomicamente tra le tre disponibili per ogni personaggio, tra passive e attive. Anche il ventaglio di abilità selezionabili è aumentabile tramite gli acquisti nella base tra una run e l’altra, dando sempre un senso di variabilità al gioco.
Gli stage, così come i boss, sono presi dalle principali mappe del brand e presentano le stesse particolarità. In Metal Slug 2 si affrontano le piramidi con le mummie, il cui soffio trasforma i personaggi in mummia a loro volta (limitandone i movimenti e cambiando gli attacchi a disposizione), e anche in Metal Slug Tactics si potrà sperimentare la mummificazione istantanea di queste creature.
Metal Slug Tactics e Nintendo Switch
Se lo stile ibrido di Metal Slug Tactics vi ha incuriosito e siete pronti a provarlo sulla console di Nintendo che basa tutta la sua forza nell’essere ibrida, forse è il caso di leggere queste prossime righe.
Abbiamo recensito il gioco su Nintendo Switch ma non possiamo negare che forse questa non è la sua versione migliore. Per quanto il gioco sia fruibile e godibile, con un comparto artistico che combina una grafica davvero piacevole e delle musiche in pieno stile arcade anni 90, ha alcune particolarità che ne rendono difficile la fruizione.
In alcune fasi del gioco, soprattutto verso la parte finale delle run, quindi con molti potenziamenti che si attivano ad ogni colpo in sincrono e diversi nemici a schermo, il frame rate tende ad essere poco stabile portando talvolta al rallentamento delle immagini a schermo se non addirittura a crash sistematici del gioco durante alcune azioni.
Inoltre, anche se questa è forse una questione più soggettiva, il font usato per le scritte all’interno del gioco e abbastanza piccolo e non modificabile rendendo difficile, in alcuni casi, la lettura soprattutto in quelle abilità con molto testo nello stesso riquadro.
Una cosa ovviamente sorpassabile giocando in modalità “in dock” e collegandosi ad uno schermo, ma difficilmente gestibile nella versione portatile della console.
Metal Slug Tactics sarà la nuova alba di Metal Slug?
Difficile rispondere a questa domanda. Metal Slug Tactics è un gioco che prova a stravolgere la visione arcade del suo nome confezionando un titolo tutto nuovo ma che, tuttavia, sembra non voler azzardare troppo.
Trasformare un icona dei cabinati è sicuramente un’impresa titanica, ma questa proposizione tattica forse non è la strada giusta da seguire. La natura ibrida tra rouge lite e strategico sembra voler tenere legato il titolo alla base arcade dell’ip a cui è ispirato, con pochi e brevi livelli e con una trama che rimarrà di sfondo anche dopo diverse partite, concentrando tutto sull’azione e sulle meccaniche.
Quello che sicuramente non manca a Metal Slug Tactics è il fascino: il gioco è davvero godibile sia graficamente che musicalmente e se siete fan della saga vi divertirete a scovare ed apprezzare come gli sviluppatori hanno riadattato momenti iconici ed oggetti iconici del titolo principale in questa versione tattica. Un titolo come Metal Slug Tactics riuscirà ad incuriosire e farsi giocare dagli appassionati del brand, questo è sicuro, ma difficilmente riuscirà a far breccia al di fuori di questa nicchia o a scalfire la dura barriera creata dai migliori strategici a turni dell’olimpo videoludico.