Infernax – Oh no… il Maligno è tornato!

Come si suol dire, squadra che si vince non cambia: un guerriero, magari un duca o un re, armato della sua fidata arma che si imbarca in una crociata in puro stile one man army contro il Diavolo in carne e ossa ha sempre il suo fascino. Infernax non è nulla di nuovo, è il classico metroidvania con una leggera spolverata RPG realizzato in modo soddisfacente, ma il Berzerk Studio ha fatto un passo in più aggiungendo elementi che rendono il mondo di gioco vivo e mutevole.
Il regno del duca
Infernax mette il giocatore nei panni di Alcedor (o di qualunque nome venga specificato all’inizio della partita) un giovane duca appena tornato da una crociata che trova la sua terra natale infestata da spettri e demoni. Per mettere fine a questo incubo il giocatore deve esplorare il regno di Alcedor per trovare e distruggere i 5 sigilli che proteggono l’entrata della fortezza dove il Diavolo si è insediato, cercando di aiutare i propri sudditi durante questa ordalia.
La struttura base di Infernax è quella del classico metroidvania: un mondo aperto e interconnesso in cui il giocatore sblocca nuove aree man mano che acquisisce nuove abilità; ogni area si conclude in un dungeon dove abita il cattivone di turno da prendere a mazzate. Ma non è tutto, Infernax presenta componenti RPG che arricchiscono il gameplay.

Innanzitutto è presente un sistema di punti esperienza che possono essere spesi per aumentare di livello le 3 caratteristiche (forza, salute e mana) e monete d’oro spendibili in equipaggiamenti e potenziamenti acquistabili presso i mercanti nelle città.
Inoltre è presente il ciclo giorno/notte che influenza il numero e tipo di nemici che si possono incontrare lungo la strada, essendo talvolta la chiave per la risoluzione di determinate missioni.
Ma l’elemento che spicca di più è la presenza nel mondo di un gran numero di alleati bisognosi di aiuto che ci assegneranno svariate missioni secondarie. Dal classico “oh mio dio mio marito è stato posseduto” al decidere se giustiziare o meno un criminale, le missioni secondarie di Infernax metteranno il giocatore davanti a scelte morali dal dubbio risultato che possono modificare radicalmente la storia e il mondo di gioco portando il giocatore ad uno dei 9 finali possibili.
Botte a 8-bit
Anche per quanto riguarda il gameplay, Infernax prende in prestito lo stile dei vecchi action platformer per NES: un combattimento classico e semplice arricchito dalla presenza di magie che aggiungono un pizzico di diversità e strategia. I nemici proposti non sono molto vari, ma è il loro piazzamento all’interno dei livelli che mantiene il grado di sfida soddisfacente; una nota di merito va ai boss: molto caratterizzati a livello stilistico e vari dal punto di vista di mosse e arene in cui vengono combattuti.

In generale la difficoltà del titolo non è molto alta, ma è comunque punitiva: ad ogni morte viene chiesto al giocatore se ricominciare dall’ultimo checkpoint visitato perdendo o mantenendo i propri progressi, ma scegliendo la modalità “casual” (ovvero quella in cui si mantengono i progressi) si perde la possibilità di scegliere in futuro la modalità di respawn “classica”. Nonostante ciò la possibilità di acquistare pozioni di cura e vite extra rende l’esperienza godibile e solamente a tratti impegnativa.
In conclusione
Infernax è un elogio ai vecchi tempi, il gameplay minimale fa il suo lavoro intrattenendo senza diventare troppo ripetitivo, gli elementi RPG rendono utili le lunghe camminate verso la prossima sfida trasformandole in piccole sessioni di farming; la presenza di segreti e finali alternativi rende il titolo abbastanza rigiocabile.
Lo stile estetico è perfetto per gli amanti dei pixel: una grafica ad 8-bit piena di sangue e mostri spaventosi che si inseriscono perfettamente negli ambienti, non troppo complessi ma comunque vari, inoltre la colonna sonora è un piacere per le orecchie.
Se avete voglia di fare un tuffo nel passato menando fendenti a demoni pixellati Infernax è un ottimo titolo da prendere in considerazione.