Super Mario 64: 120 stelle di difficoltà

Il 18 settembre 2020, per celebrare il 35° anniversario dell’idraulico italiano, è arrivata su Switch Super Mario 3D All Stars, la raccolta dei tre titolo più significativi della mascotte di casa Nintendo che l’hanno portato ad essere il fenomeno mondiale che è adesso.
E per l’occasione, ho avuto modo di giocare per la prima volta Super Mario 64, uno dei capitoli più famosi in assoluto uscito nel 1996 in esclusiva per Nintendo 64.
Ma come si presenta un gioco di 25 anni fa sul mercato delle nuove generazioni?
Super Mario 64 ai giorni nostri
Il Super Mario 64 contenuto all’interno della 3D All Star altro non è che un porting nudo e crudo della versione classica del gioco e quindi, per ovvie ragioni, sorvolerò sul comparto grafico e sonoro che sono gli stessi degli anni passati.
Quello su cui vorrei soffermarmi è l’analisi del gameplay e di quanto un gioco tanto innovativo per l’epoca sia fuori tempo per i giorni nostri.
Innanzi tutto la struttura del gioco è decisamente molto semplice, ma allo stesso tempo potrebbe spiazzare i giocatori più giovani. Ogni livello è nascosto all’interno del castello della principessa Peach e non troveremo nessuna indicazione per raggiungerli.
Salvo quindi i primi livelli, che sono praticamente davanti agli occhi del giocatore dopo l’ingresso nel castello, per tutti gli altri bisognerà aguzzare la vista e “cercare” nelle varie stanze, con qualche suggerimento scritto qua e là su cartelli o dato da qualche Toad nascosto negli angoli.
Non è difficile infatti incappare nel livello “sbagliato” perché semplicemente avete notato un quadro ondulante e vi ci siete fiondati dentro, scoprendo poi che non si tratta del livello che stavate cercando ma di uno numericamente molto più avanti (e quindi, tecnicamente, di una difficoltà maggiore).
E questo non vi capiterà solo con i livelli, ma anche con le stelle, ma di questo ne parleremo dopo.
Il castello è diviso per piani e per accedere a quelli successivi bisognerà sbloccare un determinato numero di stelle, sbloccabili nei diversi quadri/dipinti del castello oppure risolvendo alcuni enigmi nascosti all’interno della reggia di Peach.

Ma la difficoltà dove sta?
I livelli di Super Mario 64 sono strutturati come il castello: in modo misterioso.
Una volta entrati in un dipinto vi sarà fornita una mini indicazioni da seguire come ad esempio “raggiungi la cima”, da lì in poi è tutto nella mani del giocatore che dovrà ingegnarsi su come raggiungere la cima e sul capire di quale cima stiamo parlando.
Sicuramente un modo di affrontare il gioco che non è più così usato dalla maggior parte dei videogiochi che, anzi, spesso ti sottolineano dove andare per trovare gli oggetti che stai cercando o qual è la strada da seguire, appiattendo la soglia di concentrazione del giocatore.
In Super Mario 64 tuttavia, nulla è spiegato, se non in modo blando e molto approssimativo e viene lasciata al giocatore una grossa fetta di libertà per scegliere come affrontare i livelli.
Ogni livello dunque inizia con un incipit su come trovare la prima stella ed una volta trovata verrete rispediti fuori dal quadro, dove rientrando avrete l’incipit per la seconda stella e così via.
Non è difficile che nei primissimi mondi di gioco vi troverete a scovare una stella che non è quella che stavate cercando, soprattutto se con le meccaniche base di Mario avete già qualche anno di pratica alle spalle. Tuttavia, se vorrete trovarle tutte, allora si che il gioco si farà duro ed inizierà il vero dramma.
Ogni livello ha 6 stelle nascoste più una segreta che vi verrà assegnata una volta trovate 100 monete nel livello, ma non bastano 105 stelle per completare il gioco al 100% vi serviranno le altre 15 nascoste all’interno del castello.
E se nei primi livelli vi sembrerà tutto rose e fiori, fidatevi che ad arrivare agli ultimi livelli la musica cambierà drasticamente, perché oltre alla difficoltà della ricerca si aggiungerà quella dei comandi legnosi tipici dei retro game.
Stelle che sembreranno ad un passo da voi diventeranno un miraggio per via di una telecamera poco snodabile e decisamente rimasta indietro negli anni, e le scarpe di Mario sembreranno sempre slittare sul ghiaccio, rendendovi questo Platform decisamente poco amichevole.

Qual è, dunque, la formula del successo di Super Mario 64?
Dopo aver pianto litri di lacrime per prendere le stelle finali del gioco, soprattutto nel mondo del pendolo ed in quello dei tappeti volanti, mi sono chiesto come avesse fatto Super Mario 64 a diventare il capolavoro senza tempo che è.
Ma la risposta è stata più semplice del previsto e senza rendermene conto, era la forza che mi spingeva ad affrontare ogni ostacolo che mi si parasse davanti ed ogni morte per via di un passo di troppo.
Super Mario 64 è geniale.
Il level design di questo platform è paragonabile a davvero pochi giochi sul mercato e di sicuro era sopra la media di molti altri platform presenti sul mercato all’epoca. Un titolo fresco e pieno di idee, che si spingeva ad aguzzare la vista e l’ingegno per superare le avversità, che non dava nulla per scontato e che nascondeva le stelle in punti impensabili.
Insomma, un capolavoro su cassetta al punta tale che forse, faceva dimenticare la difficoltà eccessiva di alcuni livelli.
Tranne quella dell’ultimo con il cappello rosso tra le nuvole. Quello è indimenticabile, soprattutto perché ogni morte voleva dire rifare tutta la strada per tornare al punto d’ingresso.
Però c’è una seconda domanda che mi è sorta spontanea tuttavia: ma come facevano 24 anni fa a non reputare Super Mario 64 un titolo hardcore?
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