Call Of Music – Pokèmon e la sindrome di Lavandonia

Lo scorso mese vi ho parlato di una delle colonne sonore orchestrali più belle degli ultimi anni, quella di The Witcher 2.
Per questo capitolo, tuttavia, ho scelto di parlarvi del tema di Lavandonia, tristemente noto poiché associato ad una fantomatica “sindrome” che sembra aver colpito alcuni bambini venuti in possesso delle versioni originali giapponesi di “Rosso” e “Verde”.
Ma procediamo per gradi.
Pokémon versione Rossa e Pokémon versione Verde sono i primi due videogiochi Pokémon rilasciati in assoluto dalla Game Freak nel lontano 1996. Hanno dato inizio ad una vera e propria Era di Mostri: i nati negli anni ’90, capiranno cosa intendo. Sono stati i primi videogiochi per molti di noi e ogni volta che ne sento parlare, personalmente, la malinconia è sempre dietro l’angolo pronta a prendere il controllo delle mie azioni e a farmi posare i libri di studio e riprendere in mano il DS. Ma sto divagando.
Dicevamo.
Sia Rosso che Verde presentano la trama che sarebbe poi stata la base di quasi tutti i giochi della saga principale: un ragazzino che viene da Biancavilla, della regione di Kanto, ottiene il suo starter dal professor Oak per poter diventare allenatore di Pokémon e completare il suo Pokédex, ottenere le medaglie, battere la Lega e riuscire ad accedere alla Sala d’Onore.
All’epoca, furono innovativi in una maniera incredibile. Le cartucce erano compatibili con il Game Boy (che ad oggi ha la veneranda età di 29 anni) e furono le prime a potersi collegare tramite un apposito cavo detto game link per poter lottare o scambiare pokémon con altri giocatori.
Junichi Masuda è il compositore della colonna sonora. Questo comprende non solo i vari temi delle città e delle lotte, ma anche i versi delle creature e le voci del Pokédex. Un lavorone per una persona sola, se pensiamo che prima della data di uscita questi videogiochi sono stati in lavorazione per più di sei anni.
Ciò di cui voglio parlarvi è un discorso piuttosto ampio e necessiterebbe anch’esso di almeno 6 anni di sviluppo, ma dovrò essere più breve e coincisa possibile, quindi direi di partire dalle basi: il tema della città di Lavandonia.
Lavandonia è una città strana da progettare all’interno di un gioco fondamentalmente per bambini, questo è indubbio. Anche se ci arrivate col volume della console al minimo, l’atmosfera è decisamente tetra e inquietante, resa non si sa nemmeno bene come visto che i giochi erano, ovviamente, ancora in bianco e nero. Ma questa scelta di dubbio gusto, non è casuale. Lavandonia, infatti, è un memento: la sua torre non è altro che il cimitero dei Pokémon. Se vi siete sempre chiesti: ma i pokémon non muoiono mai?, ecco. La risposta è sì, anche se non si sa esattamente come.
Bene. Adesso, alzate il volume.
Il tema che sentirete sarà ancora più inqueitante del posto in sè. Junichi Masuda: complimenti, gran lavoro. E ora arriviamo al punto.
Gira voce (e lo dico espressamente, nessuna fonte ufficiale è mai stata chiara a riguardo) che il tema compreso nel gioco arrivato in occidente, sia stato modificato prima dell’uscita europea/americana dei videogiochi. Questo perché pare che alcuni bambini giapponesi che avessero sentito la ost originale sita in Lavandonia abbiano cominciato a sviluppare strani “sintomi”: emicranie fortissime, cefalee, autolesionismo, acufene, strani attacchi epilettici, esaurimenti nervosi, ansia, disturbi del sonno, dipendenza dal gioco e, nei casi più gravi, suicidio o tentato omicidio. Col passare degli anni, quindi, questi episodi hanno preso il nome di Sindrome di Lavandonia.
Ma, presupponendo che siano storie reali, a cosa avrebbero potuto essere imputati?
Insomma, quel tema musicale -e svariati presunti glitch dovuti probabilmente all’inserimento successivo di Mew tramite un processo di debugging che ha impedito la correzione di eventuali nuovi glitch dovuti al suo inserimento postumo- venne considerato pericoloso.
Certo, sicuramente è molto inquietante. Ma ho moltissime riserve sulla possibilità che una soundtrack, per quanto ben strutturata, possa influenzare così profondamente la realtà cerebrale di un bambino.
Ciò che la rende così dissociante è fondamentalmente l’utilizzo di suoni molto acuti e fastidiosi e l’interessante uso di “non-strumenti”, o meglio, di suoni campionati al pc e avvicinati per dissonanze o assonanze di quinta, che quindi creano un “vuoto” interno all’accordo lasciandoci emotivamente perplessi. Ma non solo.
Sembra, dagli spezzoni che girano in internet della ost originale e quindi da prendere con le pinze, che nel tema siano palesemente presenti suoni binaurali.
Sfatiamo qualche mito. In ogni singolo video che potete trovare su youtube si parla di questi suoni come qualcosa di inquietante, quasi satanico, inventati da qualche psicopatico per spaventare anche i mostri sotto il letto.
Ma, in realtà, cosa sono?
I toni binaurali o battiti binaurali sono il risultato di un’elaborazione del nostro cervello: quando due frequenze suonate contemporaneamente hanno una diffrenza tra loro minore di 30 hz il risultato è un battimento. In genere, una frequenza viene mandata dalla cuffia R e una dalla cuffia L: sono due suoni distinti (basta togliere alternativamente una cuffia e poi l’altra per accorgersene) ma il nostro cervello “va in confusione” e lo rielabora come uno solo.
Ora. In alcune versioni online del tema di Lavandonia questi toni binaurali sono effettivamente percepibili. Ma davvero possono creare tutto quel caos di sintomi, bambini scomparsi, suicidi e omicidi? Sicuramente sono dissocianti, ma non sono forse più inquietanti i suoni in sè rispetto a un’elaborazione cerebrale?
Comunque sia, la cosa davvero curiosa è che lo stesso tema ascoltato con strumenti veri, magari al piano o da un’intera orchestra non risulta così spaventoso. Sembra solamente… triste. Quasi commovente. Un modo per salutare quei piccoli amici fedeli che per tutta una vita hanno combattuto fianco a fianco con l’allenatore.
Insomma: di leggende su questo tema ne girano tante, e altrettante ce ne sono su un altro tema, quello (tra l’altro molto bello) delle Rovine d’Alfa, presenti in Pokémon Oro, Argento e Cristallo.
Ciò che possiamo dire con certezza è che, nonostante di per sè il tema di Lavandonia non sia di certo un brano da ascoltare per rilassarsi, sicuramente gran parte del lavoro “creepy” lo fa la nostra psiche.
Nonostante internet sia un bellissimo posto in cui informarsi, spesso -molto spesso- la suggestione gioca bruttissimi scherzi.