Peter Pan al Brancaccio, una fiaba sempre attuale

Torna a calcare il palcoscenico del Teatro Brancaccio, per la regia di Maurizio Colombi, “Peter Pan, il musical” che ha festeggiato nel 2016 i dieci anni dal suo primo debutto.
La storia di Peter Pan la conosciamo tutti, grazie anche alla trasposizione di Walt Disney che l’ha resa famosa a livello mondiale, ma essendo nata come opera teatrale è più che naturale che l’eterno bambino dia il suo massimo potenziale a teatro.
In questo musical, con canzoni scritte da Edoardo Bennato (alcune già conosciute anche) e nato dalla collaborazione fra il Sistina e il Teatro delle Erbe, parte fondamentale è la scenografia, fatta di colori Pastello, giochi col laser e cura nei dettagli. Quello che non si poteva trasporre facilmente sul palco viene mostrato attraverso filmati, come il viaggio di Peter assieme ai fratelli Darling da Londra all’isola che non c’è, oltre a una bellissima intro prima che gli attori principali inizino a recitare. Questo lo rende da semplice musica a un’esperienza a tutto tondo per lo spettatore che si ritrova a vivere l’avventura assieme ai protagonisti.
Sui protagonisti e sulla storia lasciatemi dire che sono ottimamente ricreati e anche modernizzati, dando anche un fattore psicologico al tutto: i bambini sperduti sentono il bisogno di una figura genitoriale e questo porta Peter a mandare Wendy in modo che faccia loro da “mamma”, una figura che quei poveri bambini non hanno mai avuto. E anche se i tre fratelli si divertono nell’isola che non c’è dopo un po’ sentono anche loro la mancanza dei genitori che li hanno accuditi e amati per dieci anni (calcolando dalla nascita di Wendy) delle loro piccole vite. Ed è stupendo, davvero stupendo, il fatto che abbiano riproposto il tema di Barrie della figura paterna che si “incarna” nel cattivo, affidando a Pietro Pignatelli la parte sia di Agenore Darling che di Capitan Uncino. Sconfiggendo Uncino, i tre fratelli sconfiggono anche il conflitto con un padre che loro credono autoritario ma che in realtà a volte non sa cosa fare per educare al meglio tre bambini piccoli nella società di inizi Novecento.
Un elemento molto divertente sono le citazioni che creano un tocco moderno all’opera: pur essendo ambientato ancora agli inizi del ‘900 sono presenti alcuni rimandi alla cultura moderna che possono creare ilarità (voluta) allo spettatore più adulto: già nel primo atto balzano all’orecchio ben due citazioni ai Simpson, e le citazioni non finiscono qui: si può scovare Lady Gaga, i White Stripes, la cultura inglese in generale e anche quella moderna italiana. Il tutto per far ridere lo spettatore adulto e far comprendere le battute al bambino.
Questo fattore, assieme alle musiche e al ritmo, rende lo spettacolo godibile non solo ai bambini, che ovviamente riempiranno le sale, ma anche agli adulti che li accompagnano, mostrando il grande impegno di regia e sceneggiatura che c’è dietro un’opera teatrale fatta come si deve.
Peter Pan – Il Musical
Teatro Brancaccio, dall’11 novembre all’11 dicembre