Mi hanno rimasto solo … dieci anni dopo: Petrolini è ancora vivo.

Ironia pungente, graffiante. Ma mai aggressiva, sopra le righe o di cattivo gusto. Un Michele La Ginestra (Nero Wolfe, Nati Ieri, Amiche Mie, Viva l’Italia) in grande spolvero, recita, si sbraccia, porta avanti con soave efficacia, da bravo mattatore, uno spettacolo cucito come un perfetto smoking addosso alla sua figura di brillante attore teatrale.
In Mi hanno rimasto solo l’attore ed autore romano gioca con un palcoscenico vuoto e racconta al Teatro il suo sogno: il piacere di potersi calare nei panni di un diverso personaggio ogni sera.
Il Teatro assorbe, recepisce, immagazzina e decide di diventare suo complice, suo amante, aprendo il cassetto dei ricordi e facendo trovare all’attore testi, costumi, musiche, per realizzare il suo spettacolo.
La Ginestra si cala nei panni del prete cattolico (con tanto di tonaca) dall’accento provinciale che ci fa riflettere sulla condizione della sacralità del matrimonio, dandoci una sua personale versione, in merito a famiglia, coppia e amore. E ancora, si mostra al pubblico grande satiro portando avanti tra canzoni, humor brillante, gag e battute mai machiettistiche la pièce che vorresti non avesse mai termine.
Da un omaggio ad Ettore Petrolini dei primi del ‘900, assistiamo a questa “cavalcata” teatrale fatta di pezzi inediti e filastrocche per 90 minuti che lasciano il segno: uno spettacolo mai pedante, sciocco o lento, in cui Michele La Ginestra dona a piene mani buonumore, regalando momenti di riflessione, prendendo gli italici vizi e le italiche virtù che oggi, come un tempo, rappresentano al meglio l’italiano, una volta poeta, navigatore e Santo, ora Commissario tecnico della nazionale, critico televisivo ed economista.
L’accompagnamento musicale, con brani interpretati dal vivo da un trio di grande qualità (Alessia Lineri, Irene Morelli, Alessandra Fineo) unito all’estro del Maestro Paolo Tagliapietra al pianoforte, completa l’opera, aggiungendo verve e brio ad una pièce unica nel suo genere.
Scenografia minimal ma importante, che rispecchia appieno lo show, dissacrante e divertente, colmo di ironia pulita che ammalia, strega, seduce e poi si rilassa, assieme allo spettatore, nel brioso finale.
Mi hanno rimasto solo non è solamente un one man show, ma uno spettacolo coinvolgente, che promette di regalare risate di gusto, sorrisi e spensieratezza a chi ha deciso di passare una serata “con” il Teatro vivendolo assieme ai suoi protagonisti.
Appuntamento al Teatro della Cometa dal 21 Aprile all’8 Maggio, produzione Teatro Sette, distribuzione Pigrecodelta.
Oraio degli spettacoli: 17 – 21.