Anestesia Totale, di e con Marco Travaglio:l’onestà della parola
Mettete una rana in una pentola piena d’acqua fredda. Riscaldate gradatamente l’acqua. La rana non salterà fuori, neanche quando l’acqua raggiungerà una temperatura pericolosa per la sua esistenza perché la rana non percepisce il pericolo arrivato in modo progressivo. Cosi è successo al nostro paese venti anni fa, quando è arrivato al potere il signor B.
Da qua parte “Anestesia Totale” di Marco Travaglio e con la partecipazione di Isabella Ferrari, andato in scena a Villa Clerici, nel teatro Romano, mercoledì 11 luglio, alle 21. Stefania De Santis ne ha firmato la regia.
Sul palco, un’edicola, una panchina e due microfoni da cui i due attori raccontano “la cartella clinica” del paziente Italia, inframmezzata da parole di Indro Montanelli, spirito libero del giornalismo italiano. Nei momenti di riflessione più amara, quando finanche la parola più vera non ha più senso, il musicista Valentino Corvino fa vibrare le corde del suo violino. Travaglio ci porta per mano attraverso la via crucis laica che ha condotto il nostro paese ad un’anestesia generale in cui gli stessi giornalisti sono intrappolati più o meno a loro insaputa, tra manipolazione delle informazioni, favoritismi, dissimulazione di vero giornalismo.
Il Signor B aveva interessi privati incompatibili con quelli pubblici perché possedeva, tra l’altro, anche potenti strumenti di informazione. In nessun paese avrebbe potuto ricoprire cariche pubbliche. Ma nel nostro si. E con quei mezzi, ha fatto la “rivoluzione”. Niente marcia su Roma, solo un incessante lavoro manipolatorio sull’ informazione. Essa non deve essere data. Il telegiornale diventa allora strumento di distrazione di massa. Se i fatti sono cosi importanti da imporla, deve essere data parziale, confusa e opinabile. Per questo si coniano nuove parole o le vecchie vengono geneticamente modificate. Una cosa esiste solo se le si da un nome. Con i neologismi si creano altre cose diverse per es dai reati per consentire ai politici corrotti, di non scontare pene.
Scompare cosi il metro di giudizio della gente, visto che fatti e opinioni ora sono un tutt’uno. Scompare anche la logica che diventa funzionale alle parole. È cosi che la minorenne Ruby, di origine marocchina passa per la figlia o nipote di Mubarak, egiziano. La logica vorrebbe che entrambi i “famigliari” avessero una stessa nazionalità, ma le parole annullano la logica, e vi sostituiscono l’etica del tutto si aggiusta, o quella ancor peggiore del cosi fan tutti.
Spettacolo intelligente e neanche troppo caustico, seguito con interesse, passione, riflessione dal numeroso pubblico che più di una volta scoppia in fragorose risate per il comico-grottesco dei fatti, ahimè reali, raccontati da Travaglio.
I due prossimi spettacoli IO NON TACCIO con Don Andrea Gallo e DONNE con Rosalia Porcaro, previsti al teatro Romano per lunedì 16 e martedì 17 luglio sono stati annullati per motivi tecnici. I biglietti acquistati per questi spettacoli saranno rimborsabili presso le prevendite d’acquisto entro e non oltre lunedì 30 luglio 2012.
Ricordatevi inoltre due cose: l’entrata è solo in Via Achillini 12 e portate l’Autan perché le zanzare banchettano.
Info:
Villa Clerici
Via Achillini, 12 – 340/8164616
Da lunedì a sabato dalle 11.00 alle 19.00
www.teatridivillaclerici.it, www.greenticket.it www.boxtickets.it
Call Center:
899 5000 55 da lunedì a venerdì 9.00-13.00 / 14.00/18.00
Possibilità di acquistare i biglietti telefonicamente con carta di credito (Visa, Mastercard, Maestro, American
Express), Bonifici e vaglia postali
Punti Vendita:
Milano
Box Office c/o Mondadori Multicenter, Piazza Duomo 1;
Box Office c/o RicordiMediaStore, Galleria Vittorio Emanuele II;
Box Office Messaggerie Musicali, Galleria del Corso 2;
Milano Anteprime, Via Cavalcanti 5.
Raffaella Roversi
12 luglio 2012