Ne ho mangiata troppa: al Parenti, un omaggio a Umberto Simonetta
Chi desidera vedere “Ne ho mangiata troppa”, scritto e diretto da Umberto Simonetta, in scena al Parenti sino all’8 luglio pensando di rivivere le canzoni di Giorgio Gaber, resterà deluso. Chi invece vi si reca per vedere un artista, Luca Sandri, fare Teatro, no. Anzi, resterà sorpreso dalla carrellata di voci (Sandri è un grande doppiatore), costumi, personaggi che egli, da solo sul palco, evoca tra verità, comicità, amarezza e perfino qualche passo di danza messicana.
Sandri è Fabio Angeletti, un giovane impiegato che ha sognato di entrare nel mondo dell’arte senza però esserci riuscito. Le sue sceneggiature sono state puntualmente rigettate da affabili segretarie che come cerberi ululanti, non consentono la comunicazione con i responsabili. I video fatti per rispondere alle pseudo-esigenze delle reti televisive, sono già obsoleti 3 giorni dopo le richieste fantasiose delle stesse. Le sue commedie passano al vaglio di registi o omosessuali, da cui lui scappa umiliato, o vogliosi di giovani pulzelle che quindi non lo considerano.
L’ultimo romanzo è in attesa di pubblicazione, ma Angeletti teme che la telefonata di accettazione da parte della casa editrice non verrà mai.
Per questo si concentra sull’ultimo gesto: il suicidio. Ma per quanto esso sia un gesto fulmineo necessita di accurata preparazione. E qui Angeletti comincia ad alternare proiezioni futuristiche a flash-backs. Le prime lo portano per esempio ad immaginarsi il suo funerale: la sua ragazza in abito giallo con un nuovo compagno, le risatine dei colleghi e i loro incontenibili pettegolezzi, l’angelo che dal paradiso lo manda all’inferno perché sprovvisto di santi in paradiso. I flash- backs lo portano a ripercorrere i tanti fallimenti, le attese, le umiliazioni ed a inneggiare all’imbecillità, un dono di Dio. Arriva perfino a pregare Lui, perché freni il suo senso di humor: una telefonata lo informa infatti del funerale per il suicidio di un collega dopo l’ennesimo rifiuto della pubblicazione di poesie e una seconda telefonata lo informa della festa che si terrà poco dopo il funerale, per la pubblicazione e la sceneggiatura di una commedia scritta da un’altra collega.
Spassosissimo e attuale ahimè non solo in campo artistico.
Info:
Teatro Franco Parenti
Via Pier Lombardo, 14 – 02.59995217-219
www.teatrofrancoparenti.it,
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Raffaella Roversi
5 luglio 2012