«Questi figli amatissimi…», uscire da teatro con la voglia di tornarci. E da maggio al Martinitt di Milano «esplode la danza»
MILANO — Non tutte le commedie riescono a creare quell’empatia con il pubblico in sala e con la vita presente, passata o futura di chi ha pagato il biglietto per due ore di svago, piacevole se si è fortunati.
Ebbene, «Questi figli amatissimi…» di Roberta Skerl ci riesce alla grande, non solo a far divertire con la bravura degli attori, ma instaura appunto una immedesimazione liberatoria che permette di rivedersi come in un déjà vu e di ridere, ridere e ridere di avvenimenti e situazioni quotidiane da nevrosi.
Per me è stato così, appena si è aperto il sipario mi è stato chiaro sin dall’inizio che c’ero un po’ anch’io su quel palco, come genitore ora, e come figlia in passato, con uno sguardo su ciò che mi attende forse nel futuro. Ma la bellezza di questo spettacolo è stata sentire come fosse così anche per chi accanto a me annuiva, esplodeva in boati di risa incontenibili e commentava bisbigliando, come sorpreso che venisse colto un aspetto particolare di se stesso.
La storia si snoda in un appartamento, dove la scenografia ha riprodotto alla perfezione l’atmosfera che si respira a casa, fulcro e centro vitale di una famiglia come tante. I figli, Federica (Carmen Di Marzo) e Gabriele (Danilo Celli), che stentano a crescere e a trovare la loro strada, mettono in crisi due genitori, Anna (Edy Angelillo) e Giulio (Pietro Longhi), stanchi di provvedere a chi dovrebbe ormai essere in grado di camminare sulle proprie gambe.
Equilibri che si disfano e ricreano, in botta e risposta esilaranti, dove l’amore non cessa mai di essere il motore attorno al quale tutto ruota. Nemmeno quando ogni cosa sembra remare contro e si finisce sull’orlo di una crisi di nervi collettiva.
La società mette in crisi, con i suoi modelli di perfezionismo ed impeccabilità, e fa sorgere domande che almeno una volta nella vita ci facciamo tutti: «Dove abbiamo sbagliato? Perché proprio a noi?». E quella voglia di dire «basta» e di mollare tutto che ogni tanto ci prende, ma che presto se ne va, spazzata via dall’affetto che non si spegne ma si trasforma soltanto.
La cosa strana è che Edy Angelillo e Pietro Longhi sono riusciti, con la loro formidabile mimica facciale, con quel modo di calcare il palcoscenico come fosse il pavimento della propria abitazione e quel tono nel dire le battute come se fossero state pensate in quel momento e non provate e riprovate, dicevo, sono riusciti a non banalizzare, sminuire o standardizzare il testo. Anzi, sono entrati dentro le parole e dentro la storia in modo così umano e viscerale, che pur raccontando il vissuto di molti, l’hanno reso nuovo e non scontato.
Un applauso a quanti hanno contribuito a mettere in scena questa commedia, dalla regia di Silvio Giordani, alle scene di Mario Amodio, ai costumi di Lucia Mariani che ha permesso, con i suoi continui cambi d’abito, di assaporare l’avvicendarsi dei giorni, all’aiuto regia di Olimpia Alvino, al prezioso disegno luci di Sacha Donninelli, alla sarta di scena Elisabetta Viola, al macchinista Roberto Rini.
«Questi figli amatissimi…» rimane al Teatro Martinitt fino al 29 marzo, con la speciale promozione «Porta la famiglia a teatro!» fino a domenica 15 marzo che permette di avere il biglietto ridotto a 16 euro (invece di 20) per i genitori e super promo a 12 euro per i figli fino ai 25 anni.
Chiama subito in biglietteria 02/36580010.
Dance Explosion. Al Martinitt esplode la danza.
A maggio sul palco del Teatro Martinitt torna la danza, quella per tutti. Nell’intento di avvicinare un pubblico sempre più vasto e vario a questo genere, ecco una rassegna davvero esplosiva, fatta di spettacoli coinvolgenti. DANCE EXPLOSION è in calendario dal 16 al 25 maggio. In locandina, 6 spettacoli per tutti i gusti e dal respiro internazionale, dedicati non solo al pubblico autoctono ma anche a quello cosmopolita richiamato in città da Expo 2015. Miniabbonamenti a 30 euro per 3 spettacoli.
La manifestazione è stata pensata alla luce della grande Esposizione Universale che aprirà i battenti a Milano a maggio, proprio quando anche il sipario del Martinitt si alzerà su una locandina di spettacoli dal respiro internazionale e dal linguaggio universale, selezionati per un pubblico cosmopolita.
Grande è il fermento per Expo 2015 e il Martinitt non a caso ha scelto una rassegna di danza all’insegna della vivacità, dove diversi linguaggi corporei e vari generi –dalla danza neoclassica a quella dinamica, passando per quella contemporanea- scatenano una vera e propria esplosione di energia sul palco e sincero entusiasmo in platea.
Info e prenotazioni:
TEATRO MARTINITT
Via Pitteri 58, Milano – Tel. 02 36.58.00.10
Orario spettacoli: giovedì e venerdì ore 21, sabato ore 16.30 e ore 21, domenica ore 18.
Biglietteria: da martedì a sabato ore 10-20, domenica ore 15-17.30; lunedì chiuso.
Ingresso: 20 euro – Abbonamenti a partire da 100 euro per 11 spettacoli.
Paola Mattavelli
14 marzo 2015