Nuvole Barocche, un omaggio del filodrammatici al grande Faber

Tre compagni di corso dell’Accademia d’Arte Drammatica di Udine, tre giovani talenti, tre amici. Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti e Luca Stano presentano “Nuvole Barocche”, di scena al Teatro Filodrammatici di Milano fino a domani 18 maggio 2014.
Lo spettacolo è una drammaturgia ispirata al rapimento del famoso cantautore genovese Fabrizio De Andrè. Ambientato nel 1979, anno in cui fu rapito dall’Anonima Sequestri Sarda insieme alla sua compagna, la scena ripropone quegli anni diseredati, la crisi sociale del tempo, l’amarezza e l’insoddisfazione come culmine dei tormentati anni ’70.
Questi ragazzi, chiusi in uno scantinato decidono di rapire un bambino disabile e chiederne il riscatto. Estremamente bisognosi di denaro e frustati dalla loro infanzia, perdono ogni forma di contatto con il mondo esterno, con un mondo lacerato.
Due storie parallele vengono vissute nello stesso istante. Dentro quella stanza, scenario fisso di tutta la rappresentazione, dialogano i tre personaggi Beppe, Nico e Pier. I loro stati d’animo sono tormentati e sono pronti a compiere il rapimento,analogo gesto che vede protagonista De Andrè e di cui tutti i giornali ne parlano. L’unica via di salvezza per i tre giovani è pianificare il loro progetto. Riusciranno a concludere il misfatto?
Un finale drammatico, senza respiro, capace di suscitare nello spettatore un istante di riflessione. Un’ottima interpretazione, unita alla bravura e all’entusiasmo dei giovani protagonisti, rende lo spettacolo davvero interessante.
Un testo curato e ben studiato concede al pubblico il piacere di goderselo fino in fondo. I continui movimenti dinamici dei corpi dei tre attori trasmettono l’ansia, la paura e la tensione di quegli anni. Il tutto racchiuso in un atto unico, compatto e ben calibrato.
Il titolo “Nuvole barocche” riprende quello di un album del cantautore e la canzone “Nuvole” rispecchia a pieno lo stato d’animo dei protagonisti. “Vanno, vengono, ogni tanto si fermano e quando si fermano sono nere come il corvo, sembra che ti guardano con malocchio. Certe volte sono bianche e corrono e prendono la forma dell’airone o della pecora o di qualche altra bestia..”
Francesca Febbo
17 maggio 2014