Successo di “Uomo e galantuomo” di Eduardo De Filippo, al Teatro Manzoni

Dopo il successo di “Gabriele d’Annunzio, tra amori e battaglie”, la nuova stagione del Teatro Manzoni di Milano continua con “Uomo e galantuomo” di Eduardo De Filippo, una divertente commedia, presentata in anteprima alla 47^ edizione del Festival di Borgio Verezzi, come omaggio a Eduardo De Filippo, nel trentennale della sua scomparsa, che sul palco milanese ha fatto il suo debutto il 10 ottobre 2013.
Già alla prima ha riscosso successo, e sera dopo sera si ripete con il coinvolgimento del pubblico del Manzoni, che non è proprio dei più facili, ma questa commedia è capace si strappare irrefrenabili risate e applausi, annunciando così il suo successo per tutte le repliche fino al 27 ottobre 2013.
La piéce di De Filippo, è una le più divertenti e segna il confine tra la farsa ed il teatro di prosa, che è portata in scena da un’inimitabile Gianfelice Imparato e da altri ottimi attori come Giovanni Esposito, Valerio Santoro e Antonia Truppo. Insieme a loro sul palco anche Alessandra Borgia, Lia Zinno, Gennaro Di Biase, Roberta Misticone, Giancarlo Cosentino, Fabrizio La Marca.
La regia è di Alessandro D’Alatri.
Il fulcro di questa commedia di Edoardo è il teatro, in cui fa da protagonista una compagnia autodefinitasi “L’Eclettica”. Il nome della sgangherata compagnia teatrale, di cui Gennaro è capocomico, lascia intendere chissà quale preparazione, ma ovviamente non è così. A dimostrarlo è il fiasco della rappresentazione allestita e Gennaro vuole rifarsi proponendo al pubblico un dramma, Malanova, di Libero Bovio.
La messa in scena di questo dramma, si rivela un ennesimo disastro, che viene interrotto dall’arrivo di Salvatore, fratello di Viola, primadonna della compagnia, rimasta incinta proprio da Gennaro. Nella trama si interseca una misteriosa amante, Bice, per poi fare ingresso in scena, un uomo che chiede a gran voce un matrimonio riparatore, cosa che fa innescare una girandola di equivoci…….
Significativa l’interpretazione di Gianfelice Imparato, così come la regia di Alessandro D’Alatri , il cui Fortunoso incontro avvenne casualmente durante le prove di Tante belle cose,durante una furtiva pausa per fumare una sigaretta.
“Uomo e Galantuomo” è ancora oggi un testo attualissino, un testo giovanile (1922) spesso classificato come farsa, sia pure sia caratterizzato da una infinita serie di battute ed episodi irresistibilmente comici. Nella commedia vengono posti bene in evidenza una gran quantità di contraddizioni tra l’apparire e l’essere della borghesia, contro il dramma proletario di chi ogni giorno affronta la sopravvivenza. Tema quanto mai attuale ancora ai giorni nostri, dove un falso perbenismo impera in ogni ambito.
Si segnala che la commedia ha vinto il 5° Premio Camera di Commercio di Savona, assegnato al Festival di Borgio Verezzi. Per essersi distinto,sia per la qualità dell’allestimento, che per la recitazione ed il gradimento del pubblico”.
Sebastiano Di Mauro
14 ottobre 2013
Info:
TEATRO MANZONI
Via Manzoni 42 Milano – Tel. 02.763.69.01
Biglietti: poltronissima € 32,00; poltrona: feriali € 20,00 – sabato e domenica € 22,00.
Orari: feriali ore 20,45 – domenica ore 15,30.