GP Stati Uniti: Hamilton allunga su Rosberg, decima vittoria

E con questa sono dieci. Dieci vittorie in una stagione, mai un pilota inglese aveva raggiunto questo record e di questo passo, se vincesse anche le ultime due gare rimanenti, Lewis Hamilton potrebbe avvicinare il record di tredici vittorie in una stagione stabilito da Michael Schumacher nel 2004, portandosi a 12 vittorie stagionali. Ieri Hamilton ha demolito Rosberg, lasciandogli la pole position al sabato e accodandosi al via per avvicinarsi progressivamente e passarlo in pista in maniera molto decisa al giro 24 alla fine del lungo rettilineo infilandolo all’interno e poi scappando via. Il tedesco ha provato a resistere in maniera corretta ma si è dovuto accodare e sembrava averne molto di meno rispetto al compagno inglese al punto da subire per un certo periodo di tempo la rimonta di Ricciardo alle sue spalle. Rosberg non vince da luglio al Gran Premio di Germania a Hockenheim e la situazione si fa sempre più difficile per lui, quattro vittorie contro dieci sono decisamente poche, soprattutto se si dispone della stessa auto dell’avversario. Nico ha conquistato la pole al sabato dimostrando di volere anche lui il campionato ma in gara la situazione si è capovolta, Hamilton si è accodato al via fino ad aspettare il momento buono e anticipando il sorpasso con qualche azione di disturbo nei giri precedenti. Questo sembra davvero l’anno buono per l’inglese, l’anno in cui ha ottenuto più vittorie in tutta la sua carriera e che potrebbe consacrarlo come pluricampione del mondo dopo il primo e in un certo senso un po’ fortunoso titolo del 2008. Da quell’anno in poi Lewis si è sempre sbattuto pur di riaffermarsi e sembrava farcela sia nel 2010 che nel 2012 con la Mclaren ma nel primo caso uscì dalla lotta per il titolo durante le ultime gare per gli eccessi di irruenza con gli incidenti di Monza e Singapore mentre nel secondo caso avrebbe potuto tranquillamente diventare campione del mondo se non fosse stato per l’affidabilità della Mclaren che gli portò via due gare praticamente già vinte a Singapore e ad Abu Dhabi. Domenica prossima si va in Brasile e ad Interlagos, circuito storico e ricco di colpi di scena in passato, ne sapremo di più.
Per quanto riguarda gli altri, il migliore è stato sicuramente Ricciardo, che ha conquistato il podio sorpassando Alonso in pista e le Williams di Massa e Bottas durante i pit stop. L’australiano era così determinato da fare persino un pensierino per il secondo posto ai danni di Rosberg ma poi la superiorità della Mercedes lo ha costretto ad accontentarsi del terzo posto. Ottima gara da parte delle due Williams, con Massa quarto e Bottas quinto che allungano nella classifica costruttori ai danni della Ferrari. Sesto posto per Alonso che al via aveva passato Ricciardo e affiancato Bottas ma lo spagnolo ha poi dovuto accodarsi a entrambi e finire nella stessa posizione in cui era partito. Settimo posto per Sebastian Vettel dopo essere partito dalla pit lane per aver esaurito il numero massimo di power unit da usare durante la stagione. Il tedesco è stato protagonista di una buona rimonta ma vittima di una strategia incomprensibile che lo ha portato a fermarsi ai box tre volte. Gara da dimenticare per Kimi Raikkonen, il finlandese era scattato bene e seguiva il compagno di squadra in settima posizione ma al primo giro è stato tamponato da Perez (che è poi rimbalzato addosso a Sutil eliminando entrambi) e fortunato ad uscirne intatto ma poi dopo il secondo pit stop ha cominciato a girare lentissimo al punto da dover rientrare una terza volta, forse per un controllo e chiudendo così tredicesimo. Punti per la Lotus con Maldonado protagonista di un ottima gara e caricato di varie penalità che però non gli hanno impedito di portare a casa il primo punto stagionale. Spettacolo Toro Rosso con Vergne scatenato in sorpassi al limite ai danni di Grosjean e Button che lo hanno portato in nona posizione. Delusione Mclaren con Magnussen buon ottavo e Button fuori dai punti.
Alessandro Cristiano
3 novembre 2014