Niki Lauda ricoverato in terapia intensiva

Il 69enne Niki Lauda, attualmente presidente non operativo della Mercedes, è stato ricoverato in terapia intensiva in un ospedale austriaco per via di una grave influenza, contratta nel periodo festivo.
Tre volte campione del mondo di Formula 1 (nel 1975 e 1977 con la Ferrari, nel 1984 con la McLaren), come imprenditore ha fondato e diretto due compagnie aeree, la Lauda Air e la Niki.
Ha disputato 171 Gran Premi, vincendone 25, segnando 24 pole position e altrettanti giri veloci. Ha avuto una carriera sportiva di grande livello guidando per March, BRM, Ferrari, Brabham e, infine, McLaren.
Nato da una ricca famiglia di banchieri viennesi, Lauda si interessò all’automobilismo fin da giovane. I suoi genitori, però, non intendevano supportarlo, in quanto ritenevano che ciò li avrebbe screditati agli occhi dell’alta società. Nel 1968 decise di abbandonare gli studi universitari e, dopo aver preso in prestito del denaro da alcune banche del Paese, comprò la sua prima vettura per prendere parte a competizioni automobilistiche. Partecipò quindi al campionato di Formula Vee e successivamente passò alla Formula 3.
La sua carriera, però, sembrava essere ormai a un punto morto, quando, grazie a un altro grosso prestito bancario, garantito anche da una polizza di assicurazione sulla vita, riuscì a garantirsi un posto presso il team March in Formula 2.
Così ebbe inizio la storia di Lauda, che nel 1971 lo portò al debutto in Formula 1 nel Gran Premio d’Austria.
Il 1º agosto 1976 al Gran Premio di Germania, sul pericoloso circuito del Nürburgring Lauda ebbe il più grave incidente della sua carriera che gli lasciò gravi danni fisici e il volto ancor oggi sfigurato.
Era arrivato a questo punto della stagione con un buon margine di vantaggio sui più diretti inseguitori in classifica, ma non poteva contare ancora sulla futura squalifica di Hunt, per il Gran Premio di Gran Bretagna, che gli avrebbe consegnato un vantaggio quasi incolmabile; la gara si mise subito male perché aveva appena piovuto e Lauda scelse le gomme per la pioggia, però durante il primo giro perse posizioni rispetto ai piloti con gomme slick, quindi si fermò a cambiarle e ripartì cercando di recuperare ma ebbe il grave incidente in una curva a Bergwerk anche a causa della poca aderenza fornita dalle gomme fredde, su un tratto di asfalto ancora bagnato.
Lauda, dopo aver perso il controllo della propria vettura, colpì una roccia a lato del circuito, e terminò la sua corsa in mezzo alla pista privo del casco scalzatosi nell’urto.
La monoposto prese fuoco per la fuoriuscita di benzina e il pilota rimase intrappolato nella vettura in fiamme, prima che alcuni colleghi sopraggiunsero cercando coraggiosamente di aiutarlo.
Le sue condizioni rimasero molto critiche nei giorni seguenti, non tanto per le ustioni subite, quanto per aver inalato i velenosi fumi della benzina che potevano danneggiare i polmoni e poi il sangue con conseguenze letali. Solamente il 5 agosto venne dichiarato fuori pericolo dai medici.
A proposito dell’incidente Lauda affermò che preferiva il fondoschiena a un bel viso perché era convinto che una vettura si guida soprattutto “con il sedere”.
Il campione rientrò in pista a soli 42 giorni dal rogo.
Quest’anno, il 2 agosto 2018 viene ricoverato presso l’Allgemeines Krankenhaus di Vienna a causa di complicanze dovute ad una infezione polmonare, subendo un trapianto di polmone.
Lauda, che era stato dimesso a fine ottobre dopo tre mesi di degenza successivi all’intervento, si è ammalato insieme a un altro membro della famiglia.
La sua dimissione dall’ospedale è prevista nel corso della prossima settimana.