SERIE A: ANCORA UN PARI PER LA JUVE.

Il recupero della 23a giornata di campionato, ha confermato la diagnosi di “pareggite acuta”, malattia che affligge la squadra juventina. Sono cinque i pareggi negli ultimi sei impegni.
Al Dall’Ara, la squadra di Conte si presenta in emergenza difensiva: al posto degli infortunati Chiellini e Barzagli, in campo Caceres e De Ceglie. Modulo 4-3-3 con Pepe, Borriello e Vucinic in avanti.
Nei primi minuti di gioco la Juve parte bene: buon possesso palla e discreta intensità, ma al 17’ il Bologna colpisce improvvisamente in contropiede con Di Vaio. Ramirez pesca in profondità l’attaccante, che complice l’errore di Lichsteiner che lo tiene in gioco, beffa Buffon con un velenoso rasoterra che si insacca a fil di palo. Ci si aspetta la reazione juventina, invece il Bologna acquista fiducia, si fa sempre più aggressivo in mezzo al campo, e pungente in ripartenza. Il centrocampo di Pioli, prevale su quello di Conte: Pirlo fatica a creare, e la Juve va in difficoltà.
Nel secondo tempo, i bianconeri scendono in campo più determinati, più aggressivi. Dopo pochi minuti infatti arriva il pareggio. Al 14’ si accende Pirlo che finalmente trova il corridoio giusto per mandare in porta Vucinic, tocco morbido del montenegrino che infila Gillet in uscita. Passano cinque minuti, e la Juve potrebbe segnare il 2 a 1 con Marchisio in tap-in, dopo il tentativo di Lichsteiner imbeccato da un cross di Pepe. Il portiere belga però è un gatto e nega il gol al centrocampista che si trovava però oltre la linea difensiva del Bologna. Evitata così un’altra ondata di polemiche.
Al 24’ è Borriello ad andare vicino alla segnatura con un tocco mancino che si spegne alla sinistra di Gillet. Il match si innervosisce, si gioca sui nervi, ed il primo a cui saltano è Antonio Conte, reo di aver protestato con troppa veemenza per un presunto fallo da rigore di Pulzetti su De Ceglie. Prima del fischio finale di una partita tirata e complessa per la Juventus, arriva anche l’espulsione di Bonucci per doppia ammonizione che lascia la squadra in dieci uomini negli ultimi minuti di gioco. Il risultato non cambia, finisce 1 a 1. Il problema della squadra bianconera, è la stitichezza e la scarsa incisività in fase offensiva. Il reparto avanzato non è brillante: Vucinic va a sprazzi, Pepe dopo uno spettacolare girone di andata è scomparso, Matri, Borriello e Quagliarella non sono finalizzatori convincenti, non sembrano avere nei piedi i venti gol. Fino a quando segnavano i centrocampisti, il giocattolo funzionava, coprendo i limiti di un attacco non da big, ma adesso i nodi stanno venendo al pettine. Mancano almeno due pedine fondamentali per diminuire il gap con il Milan: una punta di livello (Higuain? Giuseppe Rossi?) ed un centrale difensivo che dia sicurezza e solidità. Il gruppo Conte, per la prima volta, si trova realmente davanti ad un momento di difficoltà. I risultati che non arrivano, i primi fischi dello Juventus Stadium, i limiti tecnici e non di alcuni giocatori, sono tutti elementi che il nuovo corso juventino deve necessariamente assimilare, sono parte del processo di crescita di squadra. Questo Conte lo sa bene, ma sa che, anche se non dovesse arrivare lo scudetto quest’anno, la stagione sarà stata positiva, perché saranno state gettate le fondamenta da cui partire per costruire un gruppo competitivo e soprattutto protagonista. A Marotta ed alla società in generale, il compito di assemblare, migliorare e costruire una squadra da vertice.
BOLOGNA-JUVENTUS 1-1 |
MARCATORI: Di Vaio 17, Vucinic 58 |
BOLOGNA: Gillet, Raggi, Portanova, Antonsson, Garics (Pulzetti 66), Mudingayi, Perez, Rubin (Belfodil 87), Diamanti (Kone 66), Ramirez, Di Vaio. – Allenatore Pioli |
JUVENTUS: Buffon, Lichtsteiner, Caceres, Bonucci, De Ceglie, Vidal, Pirlo, Marchisio C., Pepe (Padoin 85), Borriello (Quagliarella 78), Vucinic (Giaccherini 78). – Allenatore Conte |
ARBITRO: Banti |
ESPULSIONI: Allenatore Conte Antonio 72, Bonucci 84 (Juventus)
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Luca Nicosia
8 marzo 2012