Questa Roma non si ferma più
Allo Stadio Olimpico va in scena il big match di giornata fra Roma e Napoli. Una partita che potrebbe fare la differenza per un posto in Champion’s League. La cornice di pubblico è interessante pur essendo un venerdì sera anomalo fra manifestazioni e scioperi annunciati e poi revocati e con i prezzi dei biglietti per gli incontri di serie A schizzati alle stelle in un periodo di crisi economica che richiederebbe altro in ambito sportivo.
La partita inizia e le due squadre dimostrano di rispettarsi l’un l’altra. I primi 30 minuti vedono la Roma avere in mano il controllo del gioco facendo un buon possesso di palla ed un pressing asfissiante pur senza collezionare tantissime occasioni da gol. Al 16° Gervinho si divora il gol svirgolando malamente di sinistro. Al 22° Pjanic prova un gran tiro da 30 metri e palla alta. Dopo 30 minuti si ferma Totti per un infortunio al flessore della coscia destra. Entra al suo posto Marco Borriello. La Roma si trova spaesata senza il suo capitano ed il Napoli sale in cattedra. Al 35° Insigne serve di prima Pandev che si infila sul filo del fuorigioco presentandosi a tu per tu con De Sanctis,che fa un miracolo ma la palla rimbalza comunque verso la porta… salvataggio di De Rossi sulla linea. Al 41° sponda di Borriello per Florenzi che calcia fuori dal limite da una posizione molto favorevole. Al 44° bolide di Strootman da 30 metri che sfiora la traversa. Al 45° Dodò buca un lancio per Insigne che a tu per tu con De Sanctis, seppur da posizione defilata, colpisce il palo esterno con De Sanctis battuto. Al 47° serpentina di Gervinho che viene steso da Cannavaro a tre metri dal limite dell’area. Calcio di punizione dal centro-sinistra e giallo per Cannavaro. Si presenta lo specialista Pjanic sul pallone e disegna una traiettoria fantastica che scavalca la barriera e si infila fra palo e portiere. L’Olimpico esplode di gioia al minuto 48! 1 a 0 Roma! Fine primo tempo.
Il secondo tempo vede 20 minuti di forcing del Napoli che preme di brutto e tiene la Roma schiacciata nella propria metà campo, ma sempre attenta a non concedere spazi puliti agli avversari. Ma questo forcing non è produttivo visto che il Napoli colleziona tiri velleitari e dalla lunga distanza, con De Sanctis che su due tiri di Inler e di Hamsik lascia deliberatamente che il pallone scheggi il palo con il portiere che controllava: forse due eccessi di tranquillità. Dal 65° il Napoli, un po’ stanco per le energie sprecate nel forcing, cala un po’ di tono e la Roma risale in cattedra sfruttando le accelerazioni ed i dribbling di Ljajic (entrato al 57° al posto di Gervinho uscito per un infortunio muscolare), la qualità di Pjanic in mezzo al campo ed il fisico di Borriello per tenere davanti il pallone. Al 68° entra Higuain, innocuo fino al novantesimo, al posto di Pandev. Al 70° cross di Florenzi per Borriello che viene affondato da Cannavaro e cadendo tira la maglia al difensore: calcio di rigore netto e secondo giallo per Cannavaro che va anzitempo sotto la doccia. Pjanic si prende il pallone e la responsabilità di calciare un rigore con il pallone che pesa davvero tanto. Ma al 71° Pjanic è di ghiaccio e calcia fortissimo di collo con la palla che gonfia la rete vicino l’incrocio dei pali e Reina che va dall’altra parte. Apoteosi giallorosa. 2 a 0 Roma. Da qui in poi è un monologo della Roma che fa accademia e regala spettacolo giocando ad un tocco e annichilendo gli avversari fra gli olè della torcida giallorossa e arrivando facilmente alla conclusione e dentro l’area del Napoli: solo l’eccessiva leziosità di Ljajic non consente alla Roma di segnare il terzo gol. Si aspetta solo il fischio finale con il Napoli oramai in inferiorità numerica incapace di contrastare in alcun modo lo strapotere della Roma. Triplice fischio e Roma sotto la Curva Sud a festeggiare con i tifosi e a regalare magliette! 8 vittorie consecutive e Roma che viaggia che è una meraviglia verso il proprio obiettivo dichiarato: l’ambito posto in Champion’s League. La Roma ed il suo comandante Garcia non si sbilanciano ma è difficile frenare l’entusiasmo dei tifosi, ai quali invece è concesso sognare una lotta scudetto fino alla fine, perchè se è vero che Juventus e Napoli hanno rose più lunghe è anche vero che giocare in Champion’s toglie energie fisiche e mentali e la Roma può invece riposare e preparare senza patemi le sfide di campionato una alla volta e soprattutto le vittorie creano entusiasmo e accrescono la consapevolezza e l’autostima dei giocatori. La Roma vince un altro scontro diretto e fa la voce grossa: per la lotta scudetto la Roma c’è!
di Gabriele Serraglia
19 ottobre 2013