Un approfondimento sui tre scudetti vinti dal Napoli

Il Napoli ha vinto il terzo scudetto nella sua storia: ecco le differenze e le somiglianze con quelli vinti nel 1987 e nel 1990.

Il primo, storico, scudetto del 1986-1987
La vittoria del primo, storico, scudetto del Napoli avvenne con il campionato di Serie A che contava ancora 16 squadre. Ancor prima che il campionato iniziasse, prese quota il Totonero-bis, uno scandalo italiano di calcioscommesse che vide inizialmente protagonista Armando Carbone, braccio destro di Italo Allodi, a quell’epoca dirigente proprio del Napoli, che confessò l’esistenza di un giro di scommesse riguardanti alcune partite di calcio giocate tra il 1982 e il 1986 nei campionati dalla Serie A fino alla Serie C2.
La Serie A del 1986-87, oltre all’emergere di questo scandalo, fu anche l’anno dell’approdo di Silvio Berlusconi alla dirigenza del Milan, mentre il Napoli continuò nella progressiva opera di rafforzamento di quegli anni, confermando Ottavio Bianchi sulla panchina e acquistando Andrea Carnevale dall’Udinese, il quale, con un gol in Napoli-Fiorentina 1-1, consegnò il primo, storico, titolo, alla squadra partenopea. Gli azzurri, comunque, non dominarono in lungo e in largo il campionato, ma si avvicendarono alla testa della vetta con la Juventus e l’Inter, che, almeno fino a metà campionato, continuava a dare filo da torcere al Napoli. L’attacco dei sogni composto da Maradona, Carnevale e Giordano portò il Napoli anche alla vittoria della Coppa Italia (il duo Maradona-Giordano fece addirittura 17 gol nella competizione), arrivando a conquistare uno storico (e irripetuto) double (3-0 e 0-1 in partite di andata e ritorno contro l’Atalanta).
La conferma nel 1990
Il Napoli del secondo titolo 1989-1990, su segnalazione del direttore sportivo Luciano Moggi, prelevò, dalla Serie C1, Gianfranco Zola dalla Torres. Un acquisto molto rischioso chiuso per 2 miliardi di lire, poiché poche settimane prima era stato addirittura scartato dal Cagliari per via del suo fisico minuto e giudicato inadatto a giocare in Serie A. Nel suo primo ritiro col Napoli, Zola iniziò subito a dimostrare grandi qualità e, con l’assenza di Alemão e Careca, impegnati con il Brasile alle qualificazioni ai Mondiali di Italia ’90, iniziò a giocare da titolare, contribuendo con due gol alla vittoria finale dello Scudetto, l’unico della sua carriera. Sul fronte delle panchine, Ottavio Bianchi, vincitore del primo Scudetto, abbandonò la panchina azzurra per promettersi alla Roma e venne sostituito da Albertino Bigon. Il girone d’andata fu a senso unico: il Napoli dominò, anche grazie al ritorno post-infortunio, di Maradona (che chiuse il campionato segnando 16 gol in 28 giornate), conquistando già alla quinta giornata il primato solitario. Il calo arrivò alla 23ª giornata e il rallentamento favorì il Milan, dopo aver vinto persino lo scontro diretto nel doppio confronto in Coppa Italia e pareggiato quello di ritorno in Serie A. Il contro-aggancio avvenne in maniera rocambolesca: il Napoli vinse a tavolino contro l’Atalanta a causa di una monetina lanciata dagli spalti che ferì Alemão e la squadra partenopea vinse lo scudetto all’ultima giornata contro la Lazio, vincendo grazie ad un gol di Baroni: la classifica finale inchiodò il Milan, al quale non bastò una goleada contro il Bari. Napoli 51, Milan 49. Lo scudetto, quindi, torna nella città partenopea per la seconda volta nella sua storia.
33 anni dopo, oggi: un po’ di dati
“La nuttata” è finalmente passata; quest’anno. Un trionfo che ha visto dominare il Napoli dall’ottava giornata fino a cinque dal termine: mai accaduto nelle altre precedenti vittorie della Serie A. Questo scudetto del Napoli ha veramente una portata davvero globale, moderna, per nulla ancorato ai luoghi comuni. Un dato incredibile è quello legato al fatto che ha vinto dopo 33 giornate non schierando titolare nemmeno un giocatore nato nella provincia di Napoli: l’unico nella squadra è Gianluca Gaetano, con appena 37 minuti giocati in tutto: al Napoli non capitava dal 1957-58. Nessun giocatore della rosa, né l’allenatore avevano mai vinto prima la Serie A (Spalletti è anche il più anziano allenatore ad aver vinto lo scudetto).
Ma c’è un fattore che hanno in comune i tre scudetti del Napoli: sono sempre arrivati con l’Argentina campione del mondo in carica e, addirittura, in due casi su tre, perdendo la prima partita fuori casa dopo Natale. Una vittoria, comunque, che a differenza delle altre due sopracitate, può dirsi più “di squadra”: il fuoriclasse assoluto, nel Napoli 2022-2023, à la Maradona, non c’è stato. Ci sono stati, però, tanti primi violini: i gol di Osimhen, gli assist di Kvaratskhelia, il muro difensivo composto da Rrahmani-Kim, per dirne solo qualcuno. Una scalata attesa per 33 anni, una stagione eroica, anche da record: nessuna squadra ha mai vinto nella storia della Serie A con cinque giornate d’anticipo da quando si gioca a 20 squadre.