GIOVANI : SOLO LORO POSSONO CAMBIARE IL MONDO

Natalia Aspesi, scrittrice e giornalista italiana, nota per i suoi pungenti articoli di costume, intervistata giorni fa nel corso di una trasmissione televisiva condotta da Corrado Augias, si è lasciata andare ad alcune riflessioni personali sulle quali sembra opportuno soffermarci.
A proposito della sua carriera giornalistica, iniziata cinquant’anni orsono, la Aspesi ha espresso qualche profondo rammarico sul fatto che “malgrado tutto quanto abbia scritto nel corso degli anni per cambiare le cose,… nulla è cambiato”.
Corrado Augias ha saputo confortarla con splendide parole , come lui sa dire: “Non è proprio vero… Le cose dette si stratificano nelle coscienze”. Forse ha rinfrancato la giornalista, la quale si è rivolta ai numerosi giovani presenti dicendo che lei “ scrive per i giovani, che il futuro è solo dei giovani e che sono loro a dover cambiare il mondo”.
Ha poi voluto sottolineare (quasi un messaggio per l’8 marzo) che la donna deve rendersi indipendente e non incentrare la sua vita solo sulla “coppia”, ma soprattutto di non permettere all’uomo di proclamarsi suo padrone. E’ per questa mentalità maschile, ancora assai diffusa, che accadono i fatti più orribili cui assistiamo ogni giorno e che vedono la donna tristemente vittima .
Cambiare le cose, cambiare il mondo, dare alla donna il suo giusto ruolo. Cinquant’anni non bastano e non basta nemmeno un secolo. I giovani intervenuti alla trasmissione, e ce n’erano, sono sembrati muti, forse davanti a una presenza tanto autorevole come Natalia Aspesi. Sicuramente sentono sulle spalle tutto il peso di un’eredità assai scomoda, un’eredità che sta fruttando loro solo ansia, sconcerto, paura del futuro, diffidenza negli adulti. In realtà, guardiamoci negli occhi, quali pietre di paragone offriamo ai giovani quando noi stessi ci dibattiamo nelle nostre fragilità!… Stiamo consegnando loro un mondo da rimettere in piedi dalle fondamenta tanto traballanti, dove non esistono più punti fermi dove aggrapparci. Corruzioni, clientelismi, mala conduzione della cosa pubblica, ognuno si muove come una pedina impazzita privilegiando solo il suo tornaconto. L’opportunismo è la parola d’ordine. Nessuno è disposto a cedere una briciola in favore del bene comune, abbarbicati tutti ai loro privilegi. Questo è il pianeta Terra.
In realtà, esistono delle “ isole felici”, delle oasi dove i giovani cercano di spezzare il muro delle difficoltà occupazionali facendosi largo in certi settori produttivi grazie alla loro creatività, alla loro voglia di reagire, di imporsi, di non lasciarsi andare al pessimismo distruttivo. Sta nel singolo la forza della ripresa, nella famiglia che va intesa come ‘ nucleo fortificante ‘ per i giovani, quella stessa famiglia che non deve cedere a ridicoli ‘modernismi’ che ne minano l’autorevolezza nei confronti dei figli. Anche l’anziano è diventato una vera risorsa per i giovani, un punto d’appoggio notevole nell’economia familiare. Non releghiamolo nell’angolo del camino, non sproloquiamo affermando con malcelato fastidio che “l’Italia è diventato un Paese per vecchi” solo per ubbidire alle statistiche…. Sono quegli stessi vecchi che si sostituiscono alla baby-sitter, che vanno a prendere i bambini a scuola, che sacrificano parte della loro pensione per aiutare la famiglia ad arrivare a fine mese e magari pagare l’università ai nipoti.
Forse, con questi presupposti , il mondo potrebbe cambiare veramente… andiamo avanti, ma salviamo le cose buone come si salva un buon vino d’annata. Diamo dunque forza ai giovani, il cambiamento è affidato a loro. Solo loro possono pensare alla costruzione di un qualcosa che somigli sia pur vagamente ad uno “Shangri- la”.
Angela Grazia Arcuri
7 marzo 2012