Fasi di rieducazione della scrittura nel bambino disgrafico mancino
Oltre agli esercizi di rilassamento e pittografici, adatti anche ai destrimani, che accompagnano ogni seduta, occorre fare particolare attenzione alla posizione della mano, alla disposizione del foglio, alla progressione, alle forme della scrittura e agli strumenti per scrivere.
La posizione della mano. Va subito verificata perché essa determina i movimenti, le posizioni e le forme della lettere. Quella più funzionale è con la mano sotto il rigo, ma ogni bambino ha la sua “buona posizione”, quella che gli consente di scrivere più veloce e con minor fatica possibile.
Ove possibile , soprattutto in bambini molto giovani (6-8 anni) e non ancora decisi, incoraggiare una presa lunga, che lasci 2 cm. Tra l’estremità dello strumento e le dita: questo migliora la visibilità dello scritto.
La mano sopra la rigo è la posizione più difficile da correggere ed è adottata da molti mancini per vedere cosa scrivono e non macchiare il foglio. Comunque la posizione della mano deve soddisfare due criteri: facilità e velocità.
La posizione del foglio. Essa varia in base a quella della mano. Se la mano è sotto il rigo è preferibile collocare il foglio a sinistra ed inclinarlo verso destra.
Se la mano è sopra il rigo il foglio va collocato di fronte al bambino che di solito lo tiene dritto.
Di solito a scuola i bambini imparano a tenere il foglio al centro: posizione non corretta per l’asse visuale personale. Tuttavia per un mancino, la posizione migliore è quella che facilita una grafia chiara, leggibile, agevole e non forzata.
La posizione del corpo. Anche questa caratteristica diverge tra i destrimani,che di solito inclinano il corpo verso sinistra e i mancini che invece si piegano verso destra. Questo indipendentemente all’inclinazione della scrittura.
Ideale è appoggiare entrambi i piedi per terra.Inoltre in base all’occhio dominante, ognuno dovrebbe trovarsi a destra o a sinistra della lavagna, mai al centro.
La progressione. L’andamento da sinistra verso destra, va stimolato con il pennello con movimenti ampi e leggeri, senza inclinare il busto verso destra.
Per i mancini, con la mano sopra il rigo, tracciati scivolati ed esercizi di grande progressione eseguiti con la mano in prolungamento del braccio.
Gli esercizi di piccola progressione invece con la posizione abituale della mano.
Controllare che anulare e mignolo siano ripiegati e scivolino sulla carta, in modo da alleggerire le prime tre dita. Si potranno proporre forme prescrittoree aeree, ad occhi aperti e chiusi, sulla carta partendo dal piccolo al grande, dal semplice al difficile, da una lettera alle parole.
La progressione viene aiutata dalla scrittura legata, caratteristica originale dei mancini.
In alcuni casi lo script aiuta, specie in quelli più maldestri, perché conferisce regolarità ed ordine allo scritto.
Evitare l’uso della penna stilografica per l’attrito del pennino sulla carta e favorire l’uso della penna a sfera che scivola meglio .
Fondamentale è sempre adattare il metodo di rieducazione al bambino, calarlo nel caso individuale e a maggior ragione questa sensibilità del rieducatore va impiegata per il disgrafico mancino. Strumenti ed impugnatura. Bisogna utilizzare uno strumento di buona qualità che scivoli agevolmente sul foglio e che contenga inchiostro che secchi subito.
L’impugnatura dovrebbe permettere all’avambraccio di poggiare sul piano e alla mano di riposare sul mignolo.Questa posizione consente il libero movimento del polso che, estendendosi leggermente, permette al pollice di posizionarsi correttamente all’opposto delle altre dita.
In questa posizione la mano assume una forma rotondeggiante aperta consentendo alle dita di muoversi liberamente e di afferrare correttamente lo strumento.
Il mancino dovrebbe impugnare la penna ad una altezza maggiore rispetto al destrimane per favorire la visuale del foglio.
di Rossana Agnolin
14 dicembre 2013