Zebra, un manga che ama essere estremo

Chi ama un genere tende ad esaurirlo inesorabilmente, andando a caccia di tutto il meglio che c’è. Nel manga giapponese l’horror, lo splatter, l’estremo non è così inusuale, ma nemmeno troppo prolifico.
Battle Royale, MPD Psycho, Ichi The Killer, Shigurui sono alcuni dei titoli più celebri di questo particolare mondo che si spinge fino allo stremo della sopportazione. È in questo contesto che si piazza Zebra, un manga del 2010 di Fumio Obata da poco distribuito da Planet Manga in Italia: violenza gratuita, esagerata, cattiva, immorale. Più è, meglio è.
Il protagonista è Tatsuo, un classico criminale di bassa lega che vive di raggiri e truffe. La storia inizia quando viene preso, massacrato e torturato. Il personaggio è introdotto abbastanza bene, dà parecchio fastidio nella sua spavalda arroganza, quindi il lettore difficilmente entra in empatia con la sua cupa sorte. Con un manga che si preannuncia così particolare, ci si può aspettare ogni cosa, anche un improvviso cambio di protagonista. Invece no, Testuo viene risparmiato e diviene un raccoglitore.
I raccoglitori sono spietati torturatori che lavorano per il misterioso Zebra, uomo pericoloso dal passato oscuro, il cui compito è quello di saziare la sete di vendetta di persone disperate.
Come dice Zebra, non sono assassini, sono peggio. Difatti qui esplode tutto il sadismo e la fantasia dei raccoglitori che dovranno vendicare i “clienti” che li assoldano per aver sofferto pene d’amore, tradimenti, frustrazioni lavorative. Essi dovranno raccogliere il loro dolore e riversarlo sulla persona che li ha fatti soffrire.
Vengono deturpati visi, asportati organi, stuprate donne e uomini con umiliazioni annesse di ogni tipo.
Tetsuo era stato designato come vittima per aver ingannato un uomo d’affari, ma il suo passato malavitoso e desolante lo salva; sembra infatti che Zebra abbia un occhio di riguardo per lui, ancora più accentuato visto il lavoro eccellente che svolge come raccoglitore, escogitando torture che lasciano i “clienti” molto soddisfatti.
Zebra è un manga che per ora, dodici numeri, non ha un grande significato morale, anzi, sembra proprio un gioco sadico dell’autore che si diverte con sequenze estreme atte solo al puro divertimento gore.
C’è uno psicologismo interessante, anche se forzato. Per ora è un ottimo manga per gli amanti del genere, ma potrebbe anche stupire con una profondità e riflessioni sociali che hanno spazio tra le righe dell’opera, tra una tortura e l’altra!