“La gentrificazione è inevitabile e altre bugie” di Leslie Kern

Questo libro che Leslie Kern ha dedicato al fenomeno della “Gentrificazione”, edito per Treccani, non è soltanto per gli addetti ai lavori, è un libro che dovrebbero leggere in molti!
Lo definirei, senza troppa audacia, un vero e proprio “manifesto” sulla gentrificazione quale fenomeno che si sostanzia nell’allontanamento degli abitanti dalle proprie case, abitudini, quartieri e città, a cui consegue la trasformazione dei luoghi, di cui beneficiano – a scapito dei più deboli (economicamente, culturalmente, socialmente), accrescendone il potere economico – le lobby immobiliari, bancarie e non solo.
In sostanza, dice l’autrice citando COATES:
“la parola gentrificazione è solo un bel modo per dire “furto”
L’approccio analitico-sistematico prima, e critico poi, con cui è stato condotto e realizzato il lavoro della Kern rendono questo testo prezioso, offrendo al lettore una disamina approfondita, profonda e particolareggiata del fenomeno c.d. della gentrificazione senza trascurare nessun aspetto, dall’analisi delle cause (molteplici i fattori che vi contribuiscono: dalla colonizzazione all’incidenza dei gusti, senza tralasciare cultura, classe sociale, etnia), al rilievo degli effetti valutati dal punto di vista storico, geografico, politico, sociale e umano. Come sostiene la stessa autrice è stato necessario: “condurre an’analisi intersezionale”.
Nonostante l’argomento possa sembrare ostico, complicato, distante dal percepito di ognuno di noi, in realtà la lettura del libro rimanda ad una primissima considerazione: il fenomeno della gentrificazione riguarda tutti noi.
Ed infatti, gli innumerevoli esempi di gentrificazione riportati nel libro con riferimento alla declinazione del fenomeno nelle diverse parti del mondo (Toronto, San Francisco, New York, Londra), ci fa comprendere quanto ognuno di noi, chi in maniera diretta, chi in maniera indiretta abbia assistito nell’arco della propria vita alla gentrificazione (trasformazione) di quartieri, città e intere parti del mondo.

Lo scopo del libro in primis viene indicato dalla stessa autrice nell’aver reso visibili i legami tra la gentrificazione e i diversi sistemi di potere e di oppressione che creano dominazione e sfruttamento così superando e negando la concezione che la gentrificazione fosse l’effetto di un moto naturale, l’evoluzione che porta al cambiamento inevitabile e inesorabile.
Questa la bugia che la Kern smaschera, superando definitivamente la prospettiva resa dai diversi studiosi del fenomeno quali ricercatori, politici, urbanisti, giornalisti e attivisti, che avevano sempre giustificato il fenomeno della gentrificazione come fosse l’effetto inevitabile quanto inesorabile di ogni processo evolutivo.
Cambiata la prospettiva del problema trovate le possibili soluzioni.
Già nel titolo, la Kern indica il valore e la portata della sua “opera” che non è solo di fredda spiegazione del fenomeno o di asettica denuncia ma disamina accorata e certosina che svela la prima bugia e cioè che il fenomeno della gentrificazione è evitabile, questo assunto porta a superare le “…altre bugie” la gentrificazione si può impedire, non bisogna darsi per vinti ma essere consapevoli che ognuno di noi può fare la propria parte organizzandosi contro i potenti (associazioni, politiche sociali, politiche decoloniali, politiche riparatrici).
Dunque, tutti chiamati ad un senso di responsabilità, a tal proposito l’autrice, citando Mariame Kaba – a sua volta scrittrice attivista abolizionista – dice che “la speranza è una disciplina” che va praticata e tradotta in gesti quotidiani.
Sicuramente un libro da divulgare, presentare e promuovere in tutte le sedi deputate a farsi carico dell’arresto di questo fenomeno la gentrificazione portatrice di diseguaglianze, ingiustizie e disumanizzazione attraverso la sottrazione della casa luogo in cui tendenzialmente l’uomo da sempre trova sicurezza e conforto.