Pedalando per il Pigneto: la nostra intervista a Zio Bici

Ciao Nando, intanto grazie per aver trovato il tempo di scambiare due chiacchiere, partiamo subito con una domanda di rito: descrivi ad un lettore che non conosce la vostra attività cos’è e come è nata l’idea di Zio Bici.
Ciao, cos’è Zio Bici forse è la domanda più complessa che ogni volta ci viene fatta:
sicuramente è un negozio di bici e un’officina dove si creano, riparano e personalizzano le biciclette ma è molto di più, cambia in base alle persone che vengono a trovarci, a volte è una sala da thé altre un bar o un pub in cui si parla di bici e ciclabilità della nostra città.
L’attività nasce dalla passione che abbiamo per le biciclette e ormai sono quasi dieci anni.
Esiste una realtà alla quale vi siete ispirati?
Non so se esistano posti come il nostro, sicuramente si, ma non abbiamo presi modelli di ispirazione, abbiamo solo pensato e costruito un posto dove ci fa piacere lavorare ogni giorno.

A Roma ci sono tanti negozi che svolgono la vostra stessa attività, idem per quanto concerne la riparazione delle bici ma ogni volta che si passa da voi si respira subito un aria diversa, un aria famigliare. Può capitare che qualcuno passi anche solo per prendersi un caffè o scambiare due chiacchiere, in poche parole avete creato un vero e proprio punto di ritrovo, non è cosa facile, qual è il vostro segreto?
Oddio, non so se abbiamo un segreto. Siamo semplicemente Noi. Trattiamo tutte le persone come amici…alla fine condividiamo tutti la stessa passione.
Si parla tantissimo di sostenibilità ed ambiente in questo periodo; Roma è una città che sta venendo incontro a chi sceglie di spostarsi in bici?
Si parla molto di sostenibilità e ambiente e qualcosina si sta muovendo, stanno disegnando tante ciclabili in città ma più che creare infrastrutture bisogna cambiare il modo di pensare.
Rispettarsi nel traffico già aiuterebbe, in più sembra che vogliano fare ciclabili senza rinunciare ai parcheggi per le auto rendendole quindi pericolose. E’ un discorso molto ampio che forse si può riassumere dicendo “vogliamo cambiare qualcosa ma anche no”.

A breve saremo chiamati alle urne per le elezioni amministrative, rimanendo sul tema città ciclabile, ti senti di dare un consiglio per migliorare la situazione?
Il consiglio che posso dare ad un futuro consigliere è di aver coraggio di voler cambiare le cose e rinunciare ai vecchi modelli, ormai preistorici, di vita urbana.
Zio Bici ed il Pigneto, che rapporto avete con il quartiere?
Il Pigneto è il quartiere che ci ospita ormai da diversi anni, che amiamo e in cui viviamo; l’abbiamo visto cambiare negli anni, tanta movida e sempre meno posti per chi vive il quartiere anche di giorno, sarebbe bello trovare un compromesso.
Siete promotori ed organizzatori anche di iniziative chiaramente legate alla bici; il 25 settembre ci sarà l’Alleycat Race, cos’è e come nasce quest’iniziativa.
Cerchiamo di creare iniziative da quando esistiamo, fanno gruppo e connettere sempre più persone è divertente.
Il 25 settembre insieme a BiciCouriers e un altro negozio di bici, BikeBlock stiamo organizzando un’alleycat: una gara urbana che simula la giornata tipo di un corriere in bici, funziona come una caccia al tesoro, si sa solo da dove si parte e nessuno sa l’arrivo. speriamo partecipi tanta gente, più siamo più ci divertiamo.

Domanda personale, quando e come ti sei innamorato della bici?
Io mi sono innamorato della bicicletta quando andavo alle medie e ogni mattina dovevo prendere quel maledetto autobus: il 70. Lo odiavo, sempre in ritardo e strapieno di persone. Quella situazione doveva cambiare, presi una vecchia bici che avevo in cantina e la sistemai al meglio delle mie possibilità in una ciclofficina popolare dopodiche iniziai a pedalare. Da quel giorno andare a scuola fu bellissimo.
Ti ringrazio ancora per aver accettato l’intervista e ci vedremo in sella il 25.
Grazie a te e grazie del tuo tempo.