Da nord a sud: 10 città italiane dove scoprire la street art
Quando parliamo di street art parliamo prima di tutto di arte pubblica. Un’arte a volte provocatoria a volte silenziosa ma ugualmente loquace, una forma espressiva libera, senza filtri, spontanea che spesso definisce spazi urbani immensi e si trova ad avere intere platee di cittadini come spettatori. In Italia, specialmente negli ultimi anni, la street art è diventata un vero e proprio fenomeno culturale di rilevanza sociale e ci sono alcune città più di altre che si ritrovano ad essere culla della creatività di centinaia di artisti.
ROMA
Passando da San Lorenzo e Ostiense a Tor Marancia, dal Quadraro al Testaccio, ogni quartiere ha una sua identità artistica e un’estetica particolare. Un vero e proprio museo a cielo aperto di cui avevamo parlato tempo fa nel dettaglio qui. Tra gli artisti più conosciuti che riqualificano i muri di Roma in un modo tutto personale: Diamond, Solo, Alice Pasquini, il Collettivo 900 e tanti altri.
NAPOLI
Nella città sempre viva, piena di viuzze da scoprire e di cibi da assaporare, troneggiano murales e stencil che fondono sacro e profano, tradizione e modernità. Jorit capofila con le grandi opere commemorative, Cyop&Kaf nei vicoli dei Quartieri Spagnoli, BLU e i suoi personaggi inquieti: un universo di artisti variopinto, tra le cui fila appare anche Banksy con la celebre “Madonna con la pistola”.
MILANO
Dal sud al nord, il capoluogo lombardo è tra le prime città ad ospitare opere di street art negli anni ’80, con i murales politici di Davide “Atomo” Tinelli. I quartieri Ticinese e Isola, la Via Mercalli, Piazza Cardinal Ferrari e tanti altri posti nascosti o meno sono la tela degli stencil di Zibe, delle linee sinuose di Microbo e del surrealismo di Santi.
TORINO
Negli ultimi anni la città è protagonista di una riqualificazione di alcuni quartieri e la street art è uno degli agenti positivi di questo cambiamento. Colori, sagome e disegni diversi danno forma alle opere di Millo nel quartiere Barriera di Milano e a quelle di giovani talenti nell’ambito del progetto “TOward 2030. What are you doing?”, ispirate agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
PADOVA
Qui è nata la prima “social graffiti photomap”, una mappa virtuale che mostra tutti i lavori di arte urbana presenti in città attraverso le immagini condivise sui social, rendendole reperibili e coinvolgenti attraverso pochi gesti e agevolandone così la fruizione. Inoltre, è proprio nel capoluogo veneto che si è formata la Escuela Antiqua Disciples (EAD Crew), attivi dal 1991 con interventi urbani, mostre in gallerie e commissioni pubbliche da parte delle istituzioni nazionali e internazionali. Il loro progetto dal titolo “AHEAD” per la riqualificazione ambientale della città di Padova ha regalato un restyling creativo di intere facciate di palazzi.
BOLOGNA
Da sempre città sovversiva, controcorrente, all’avanguardia, Bologna ospita la street art di BLU, Ericailcane, Mambo, Dado, Alice Pasquini e molti altri. Da Via del Pratello a Via Mascarella da Via Centotrecento a – naturalmente – Via Zamboni, anche qui è possibile sfruttare la mappa di Bolognastreetart per scoprire tutte le opere presenti in città e non solo. Una serie di interventi sono stati promossi su Via Stalingrado, in periferia, per riqualificare una fabbrica dismessa e ridare vita all’ecomostro attraverso sedicimila metri quadrati di murales.
PISA
Nel 1989 Keith Haring dipinge il lato cieco del complesso di Sant’Antonio Abate con il suo “Tuttomondo” e, nonostante nel 2018 qualcuno dal Comune abbia provato a richiederne la cancellazione, il murales è poi rimasto lì, protetto dalla voce del popolo che fortemente respinto la proposta. Proprio di fronte a quest’opera, un piccolo omaggio all’artista statunitense da parte di Pupo Bibbito che ha poi realizzato anche una grossa alce che spia i passanti sul Lungarno, in Vicolo del Ricciardi.
BARI
Qui troviamo diversi progetti, alcuni spontanei e altri voluti dal Comune, ma tutti degni di nota: opere di artisti di fama internazionale come Ozmo con il suo Trittico di San Nicola in Via Quintino Sella, i pinguini del trio Hell’O Monsters nel quartiere Japigia e le ombre di Sam3 sulla Caserma Rossani in Via Giulio Petroni. Tra gli interventi più recenti i murali realizzati da Pao (Paolo Bordino), che ha colorato la città con gli omini Lego.
PALERMO
Tra i quartieri di Vucciria, Ballarò, Borgo Vecchio e Kalsa basta alzare gli occhi per trovare subito opere di street art sul primo muro che si ha di fronte. Nel campo di bocce del mercato storico di Ballarò il murale di San Benedetto il Moro di Igor Scalisi, simbolo di integrazione razziale e inclusione sociale; in Via Luigi Villanueva il Colibrì che spinge un masso di Andrea Buglisi, rappresentazione dell’arte che smuove le coscienze e cancella il degrado; i murales della Kalsa che raccontano storie, personaggi e vicende sul tema dell’accoglienza e della tolleranza. Insomma una Palermo colorata e creativa che ama sensibilizzare attraverso la street art.