Trap e dance anni ’90: un binomio tutto made in Italy

Chi non ricorda i successoni dance degli anni ’90? Tutti, almeno una volta, abbiamo danzato sulle hit di Gigi D’Agostino, degli Eiffel 65, dei La Bouche e di Corona (giusto per citarne alcuni). Ebbene oggi, questi tormentoni che ancora continuano ad invadere le discoteche, trovano una nuova collocazione e si iscrivono in quel revival degli anni ’90 che non solo sta investendo il mondo della moda, ma anche quello della musica, visto e considerato come le sonorità dance siano tornate prepotentemente in voga nell’ultimo periodo.
Schiere di ragazzi all’ascolto di uno dei generi che ultimamente sta letteralmente spopolando soprattutto tra i giovanissimi. Esatto, stiamo parlando della trap, quel sottogenere dell’hip-hop nato tra la fine degli ’90 e l’inizio del 2000 e che in Italia inizia a vedere la luce a partire dagli anni ’10 del 2000. Alcune delle canzoni dei più famosi trapper prendono le mosse dalle basi di celebri hit dance e fanno “assaggiare” alle nuove generazioni quei brani che, sebbene ci sembrino “vicini”, ci ricordano in realtà che sono ormai passati vent’anni e più dalla loro uscita.
Tra i nomi più famosi di questo revival figurano artisti come Ghali, l’eccentrico Achille Lauro, Marracash, il giovanissimo Shiva e Salmo. In molti hanno parlato di “nuova wave” del rap italiano dovuta alla contaminazione di quest’ultimo con la dance, l’house e l’elettronica; qualche accenno già aleggiava all’inizio del 2000, ma oggi vogliamo parlarvi degli ultimissimi successi dei nostri trapper.
Quando la “Voglia di dance all night” ancora ci fa cantare
Andrea Arrigoni, in arte Shiva, rapper lombardo di appena 21 anni, era da poco nato quando gli Eiffel 65, notissima band italo dance, pubblicarono il loro primo singolo d’esordio Blue (Da Ba Dee). Oggi Andrea decide di campionare Blue per costruire la base del suo ultimo pezzo dal titolo Auto blu. La canzone farà probabilmente rimanere un po’ perplessi, soprattutto chi è nato prima del 2000, ma ai fan di Shiva e dalla trap in generale piace e magari, grazie a questo brano, si impenneranno anche gli ascolti degli Eiffel…
Achille Lauro, si sa, è forse tra i trapper più estrosi e trasversali che ci sia e ce ne dà dimostrazione nell’ultimo singolo dal titolo 1990; roba che più esplicito di così proprio non si poteva! Achille, che ama spaziare fra vari generi, oggi sceglie quello della dance, lo contamina e gli restituisce una veste contemporanea. È nato nel ’90, lui quella musica l’ha ascoltata, cantata e ballata, la ricorda come “una musica che dominava le dancefloor di tutto il mondo […], emblema di una giovinezza spensierata”. Perciò ha letteralmente preso Be My Lover dei La Bouche, l’ha cantata e ci ha fatto venire di nuovo la voglia di ballare e tornare indietro nel tempo!
A chiudere la rassegna trap-dance non potevamo non trovare Ghali, che questa volta si fa accompagnare da Salmo nel singolo Boogieman. Show Me Love della cantante statunitense Robin S, pubblicata nel 1993, funge da base per questo singolo del trapper che nel ’93 è proprio nato. Già il rapper sardo aveva sottolineato in un’intervista come questa contaminazione abbia rimarcato tutta l’italianità del fenomeno, mostrandosene entusiasta e decidendo di collaborare assieme al suo compagno per creare Boogieman.
Il rapper di origini siciliane colpisce ancora
L’ultimo album di Marracash, Persona, è forse uno dei dischi più interessanti dell’ultimo periodo. Tra le tracce del disco, il singolo Quelli che non pensano è tra quelli che ha spiazzato di più: la canzone ha infatti visto la collaborazione di Coez e nasce sulla base di Quelli che ben pensano, classicone datato 1997 e firmato Frankie Hi-Nrg. Il brano ne vuole fare una rilettura contemporanea e si pone come descrizione di come si sia evoluta la società degli anni ’90 o, per meglio dire usando le parole di Marra, come ci siamo in realtà involuti. E così l’italiano medio e la “loro” ipocrisia criticata da Frankie, è invece oggi nel 2020 propria di tutti noi. Assorbiti dai nostri paradossi e dal sonno della ragione (che ci spinge a votare Lega), in balia di politica e dei social: Marra ci offre un’aspra, ma (ahimè) veritiera descrizione della società odierna.

Il rap e la trap stanno quindi giocando a rievocare brani che hanno fatto un po’ la storia della musica sia italiana che straniera. C’è chi li ha usati come base e chi come ispirazione per il suo testo denso e carico di significati. È così, abbiamo imparato a capire che tutto è ciclico: la storia, la musica, le mode… Non a caso in questo revival degli anni ’90 troviamo anche la riscoperta di capi e tendenze tipiche dell’ultimo decennio del secolo che ci siamo lasciati alle spalle ormai vent’anni fa. Era inevitabile, per fortuna (o purtroppo).
Articolo a cura di Ottavia Marilungo