Il Fare di Giannino: si dimette dalla presidenza ma resta candidato premier
Dopo che ieri uno dei fondatori del movimento Fare per fermare il declino, Luigi Zingales, aveva annunciato l’addio dal movimento in quanto il candidato premier, Oscar Giannino, «mente sulle credenziali accademiche», riferendosi ad un master mai sostenuto a Chicago, quest’oggi all’interno del movimento qualcosa è effettivamente cambiato.
Giannino ha annunciato, poche ore fa su Twitter, la sua decisione di lasciare la sua carica di presidente del movimento proprio a causa della polemica inerente il master. Resta però ancora candidato premier. A confermarlo il nuovo presidente di Fare per fermare il declino, Silvia Enrico, che ha precisato: «La decisione sulle sue eventuali dimissioni se eletto, la prenderà dopo le elezioni».
Ieri Giannino aveva spiegato che in realtà aveva frequentato a Chicago, negli anni ’90, delle lezioni di inglese tecnico-economico con un insegnante privato: «Mi sono state attribuite online lauree e master a Chicago e il mio gravissimo errore è stato non essermene accorto». E dopo questa dichiarazione aveva affermato di esser pronto a fare un passo indietro: «se sarò eletto, se voi siete d’accordo, rinuncio al seggio».
Perché non rinunciare fin da subito? Ricordiamo che non poche settimane fa in Germania il ministro federale tedesco dell’Istruzione e della Ricerca scientifica, Annette Schavan, consegnò le dimissioni dopo che l’Università di Duesseldorf le aveva revocato il titolo di dottore per lo scandalo del presunto plagio della sua tesi di dottorato. In Italia è tutto un altro Fare, fatto di se e di ma.
Enrico Ferdinandi
(Twitter @FerdinandiE)
20 febbraio 2013
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