Renzi ritira l’aut aut a Berlusconi: “Italicum rinviato a primavera”
ROMA – Nonostante le notizie che sono rincorse le ultime ore, Matteo Renzi, continua a prestare fiducia a Silvio Berlusconi, che per il momento resta l’alleato “giusto” per fare le riforme istituzionali a cui tiene molto il premier.
E’ questo il motivo per il quale Renzi insiste col dire ai suoi che non ci si può fermare all’ultimo sprint, perchè entro Natale la riforma elettorale deve approdare in aula.
Nel frattempo arrivano segnali di possibili novità e secondo queste voci nelle prossime ore il presidente del Consiglio potrebbe annunciare che serve ancora un pò di tempo per avere pronta la riforma elettorale. Questo potrebbe servire a tranquillizzare tanto gli alleati, che gli avversari.
Renzi infatti potrebbe dare questa notizia già stasera al vertice di maggioranza, dicendo di accettare un’agenda parlamentare meno serrata, prendendo atto che la legge elettorale può slittare nelle prime settimane della primavera 2015. Se questo avverrà si prefigura una grossa novità, che servirebbe a stemperare le tensioni di queste settimane. Allo stato rimane però alta la temperatura, dopo che Renzi ieri sera ha fatto trapelare le sue intenzioni dicendo: «Io voglio lavorare insieme, ma se Forza Italia si tirasse fuori, in Parlamento i numeri ci sono».
Renzi, a partire dal suo insediamento a Palazzo Chigi 9 mesi fa, dopo aver convinto Pd e Capo dello Stato, sempre di più si vuole convincere che è arrivato al primo step decisivo per il suo programma e nelle prossime settimane potrebbe portare a casa la chiave per una sua definiva affermazione al potere. Questo gli arriverebbe dalla riforma elettorale per la quale si sta battendo. Se davvero riuscirà nei primi mesi del 2015 a farla approvare in aula, il governo a quel punto Renzi sarebbe politicamente molto più forte, perché costituirebbe un minaccia di sciogliere le Camere in qualsiasi momento, cosa che allo stato attuale sarebbe impossibile per lo stato di stallo in cui si verrebbe a trovare.
L’Italicum, attualmente vale soltanto per la Camera e per il Senato si voterebbe con una legge proporzionale, che renderebbe monca una eventuale vittoria elettorale di Renzi, o di uno schieramento alternativo. Già si parla di far approvare una “leggina”, prima delle elezioni e valida soltanto per il Senato: Questa sarebbe però solo un’escamotage ancora prematura rispetto ad una eventuale sitiuazione che sia annuncia molto complessa.
Questa sera alle 21 il premier se la vedrà, nel vertice di maggioranza, con il suo principale alleato e cioè con il Nuovo Centro Destra di Alfano, e sono in gioco gli equilibri del nuovo assetto politico. Sempre questa sera l’Ncd di Alfano e l’Udc di Cesa e Casini per effetto della loro fusione, si batteranno per tenere la soglia la più bassa possibile rispetto all’8 per cento dell’Italicum originario.
In queste ore tiene banco anche la questione delle possibili dimissioni del Capo dello Stato entro fine anno. I mass media sono già pronti a promuovere il toto-Presidente, ma quale sia l’accordo segreto sul Quirinale, lo sanno soltanto Renzi e Berlusconi. Il premier in queste ore continua a ribadire la massima riconoscenza a Napolitano.
Per quanto riguarda il Jobs Act l’obiettivo di Renzi è quello di chiudere entro l’anno, ma l’atteggiamento verso la Cgil resta invariato ed è di estrema diffidenza. Daltra parte non è sfuggito al governo prendere atto che negli ultimi giorni il fronte sindacale, con Cisl e Uil, non è più esclusivo dominio della Cgil di Camusso.
Sebastiano Di Mauro
10 novembre 2014