Ddl province, Renzi vuole la fiducia. Oggi si vota al Senato
“Se domani passa la nostra proposta, tremila politici smetteranno di ricevere un’indennità dagli italiani”. Sicuro come non mai, Renzi ha scritto su Twitter l’epilogo di una giornata parlamentare tesa e tutta focalizzata sul ddl Delrio che abolirà le province.
Il progetto in questione, che prevede non tanto l’abolizione delle province, ma semplicemente una trasformazione delle stesse in enti secondari (non apportando quindi alcuna modifica alla Costituzione), già ieri mattina ha trovato le prime difficoltà: l’emendamento del Pd e quello di Sel, sono stati bocciati senza tanti ripensamenti, mandando all’aria le buone intenzioni per tagliare anzi, modificare tutte le spese dalla necessità opinabile. Le proposte respinte null’altro erano che un tentativo di resistenza all’abolizione delle province, stabilendo proprio per gli enti in via di estinzione un tetto massimo per gli stipendi dei presidenti e la gestione della edilizia scolastica.
Il primo scivolone del governo Renzi è stato abilmente superato grazie all’intervento dell’esponente Pd Francesco Russo che, con un accordo con l’opposizione, è riuscito a far passare il provvedimento: il patto di Russo ha posticipato la soluzione del problema, definendo la calendarizzazione dei lavori in Aula. E se il governo ha tirato un sospiro di sollievo e spera di poter risolvere la questione questa mattina con la fiducia, il presidente dei popolari Mario Mauro ha dichiarato che” Il ddl Delrio manca di una cornice costituzionale, è un impianto generale dal quale e’ bene prendere le distanze”.
Sulla pregiudiziale di costituzionalità presentata dal M5 stelle, un altro attacco è stato riservato alla maggioranza, che è riuscita a salvarsi nonostante i continui affondi da parte dei pentastellati.”Una riforma che fa acqua da tutte le parti”, ha ribadito il Senatore a 5 stelle Endrizzi, supportato anche dalla Lega Nord, scettica sugli effettivi risparmi previsti dal ddl:”Altro che due miliardi. Qui parliamo di poche decine di milioni”.
Oggi riprenderanno le votazioni che forse si concluderanno in serata. Ma dietro l’ottimismo di Renzi, si celano i pericolosi ostacoli alla fiducia, tra questi il malcontento di Fi e di Brunetta:”Questo governo è fresco di slide, ma puzza già di cimitero”.
di Benedetta Cucchiara
26 marzo 2014